A seguito della mancata sottoscrizione il Segretario D’Aprile ha diffuso un durissimo comunicato stampa molto critico nei confronti del testo di CCNL firmato all’ARAN da Flc Cgil, Cisl Scuola, Snals Confsal, Gilda, Anief.

Lo intervistiamo in esclusiva per La Voce della Scuola.

Segretario D’Aprile, la Uil Scuola Rua non ha firmato l’ipotesi del CCNL 19/21. Ci può spiegare in sintesi i motivi per cui alla fine di una lunga ed estenuante trattativa, il suo sindacato ha deciso di non firmare?

“Il nodo politico sulla mobilità, la mancata valorizzazione del personale Ata, la precarizzazione del lavoro delle segreterie con l’istituenda figura del funzionario delle elevate qualificazioni con incarico triennale, l’assenza di riferimenti alle scuole italiane all’estero, la parte dedicata alle relazioni sindacali (tutela privacy) e il FMOF, fondo reso sempre più esiguo. Questi i motivi principali della non sottoscrizione”.

L’ ipotesi di CCNL, sostiene la Uil Scuola Rua, ha imposto nuovi oneri al personale ATA senza un minimo riconoscimento economico, insomma un Contratto di Lavoro che impone oneri ma non offre nulla in cambio? È una forma inedita questa di allargare la sfera delle mansioni ad invarianza di retribuzione…

“La valorizzazione economica non trova riscontro con i carichi di responsabilità di tale personale, falcidiato negli anni passati da politiche di tagli lineari e non razionali. A fronte di ciò le mansioni di tutto il personale ATA sono comunque aumentate attraverso una ulteriore attribuzione di ruoli. Quindi CS, Ass. Amministrativi e DSGA – già oberati di incombenze a volte estranee alle loro mansioni – saranno soggetti ad ogni tipo di lavoro a volte estraneo agli obblighi contrattuali previsti”.

Passiamo al problema dei vincoli nella mobilità molto sentito dai docenti soprattutto da quelli che nei prossimi giorni saranno immessi in ruolo, i più penalizzati. Nell’ ipotesi ci sono state delle previsioni di deroghe per alcune categorie da sviluppare nello specifico CCNI relativo alla mobilità ma il contratto nazionale ha preso sostanzialmente atto dell’attuale impianto normativo sui vincoli triennali. I sindacati firmatari sostengono che di più non era possibile ottenere in una trattativa contrattuale. Lei perché è di parere contrario? Un CCNL avrebbe potuto modificare un articolo di una legge peraltro approvata nell’ambito del PNRR?

“La Federazione UIL Scuola Rua non ha sottoscritto gli ultimi due contratti integrativi sulla mobilità del personale proprio per la questione dei “vincoli”. Ricordo, infatti, che il blocco triennale sulla sede di titolarità non riguarda solo i neo assunti in ruolo ma anche chi ottiene un movimento al di fuori della provincia di titolarità. Il Contratto avrebbe dovuto solo definire i criteri generali per la mobilità professionale e territoriale senza alcun vincolo di legge. È evidente che, se un contratto si sottopone ai vincoli di legge, perde la sua natura pattizia e ha poca ragione di esistere. Continuiamo a sostenere che i contratti possono derogare le leggi, se c’è la volontà fra le parti, anche secondo quanto stabilito nel Testo unico del pubblico impiego all’art. 2 comma 2. In ogni caso, al di là della norma, la questione per noi era prioritaria. E’ vero, si è aggiunta una deroga in più, come per i genitori con figli fino a 12 anni di età. Questa è la riprova che il contratto può intervenire sulla legge”. Ma cosa facciamo per chi invece non ha figli o li ha di età superiore ai 12 anni”?

 

Il Fmof dovrebbe essere una specie di pozzo di San Patrizio da cui attingere per ogni cosa, ma nel pozzo non è stata aggiunta acqua. Allora si fanno ancora le nozze con i fichi secchi e il personale della scuola che accede a incarichi aggiuntivi lavorerà in regime di semivolontariato. L’aumento del 10% dei parametri economici per queste ore di attività funzionali, fermi da anni, sembra un’elemosina. Come sollevare il problema per il prossimo contratto? Uno sciopero sulle attività aggiuntive?


“Sarebbe indispensabile rifinanziare il FMOF rendendolo congruo economicamente rispetto alle attività. Sarebbe anche utile scorporarne – diversamente da quanto previsto nell’ultima ipotesi contrattuale (ad es. indennità di reggenza, assistenti tecnici primo ciclo ecc…) – la parte relativa ad adempimenti da retribuire con finanziamenti dedicati. Certo, se si arrivasse al blocco di tutte le attività aggiuntive credo che si metterebbero le scuole in grave difficoltà. Misura questa propedeutica ad iniziative di carattere più incisivo”!


Ripartizione MOF. L’ipotesi contrattuale fa prevalere (art. 30 comma 10 punto b3) la privacy sulla trasparenza, questo metterà fuori gioco il controllo delle RSU e i TAS e potrebbe favorire fenomeni di clientelismo. Non le sembra un paradosso trovarlo scritto in un CCNL?

“Scriverlo nel CCNL corrisponde a legittimarlo e a renderlo non impugnabile in sede giurisdizionale. Nonostante le numerose sentenze che vedono l’Amministrazione soccombente, è stato inserito un comma in cui è previsto che l’informativa sulle risorse analitiche attribuite riguardi gli importi ma non le persone. Una determinazione contrattuale in contrasto netto con le logiche di trasparenza e partecipazione. Significa, di fatto, non poter verificare se gli importi attribuiti ai lavoratori siano avvenuti nel rispetto di quanto contrattato”.

 

Prof. D’Aprile che significato dare alla parola ” democratica” aggiunta alla locuzione “comunità educante”? Il ribadirlo forse presuppone la deriva autoritaria che in questi anni si riscontra nella scuola dell’autonomia tutta curvata sui poteri della dirigenza scolastica? Oggi le scuole sembrano essere più che delle comunità educanti democratiche delle monarchie assolute.

“Preferisco rispondere a questa domanda citando le parole di un filosofo “amico” della Uil Scuola Rua: “Si ha da fare con un apparato stupidocratico quando si è in presenza di un apparato fondato quasi esclusivamente sulla burocratizzazione… In questa situazione viene completamente persa la centralità della didattica, che è l’unica vera ragione per cui la scuola vive. Sei sotto una stupidocrazia quando ti accorgi di essere chiamato soltanto a riempire caselle, cioè ad eseguire disposizioni di un uomo solo al comando…Quando in qualsiasi comunità umana si arriva al punto in cui si afferma il principio “io esisto perché eseguo, cioè perché incasello e archivio”, allora il modello totalitario è già accaduto, anche se non sono stati chiamati in causa né militari né generali. La scuola, comunità educante i cui componenti hanno pari dignità e rilevanza nei ruoli, è un sismografo di questo, e il personale è chiamato a esserne il sensore…”
Prof. Giuseppe Limone”

 

Prof. D’Aprile cosa succederà ora? Un sindacato non firmatario viene escluso dalle contrattazioni successive integrative nazionali, regionali e d’istituto. Molti già sostengono che, spenti i riflettori, voi alla fine firmerete per rappresentare la categoria ai tavoli e non essere tagliati fuori. C’è il precedente dello SNALS che perse il ricorso contro l’esclusione dalle contrattazioni successive e quindi fu costretto a firmare il precedente contratto che in prima battuta non aveva firmato.

“Come già fatto nei mesi prima della non sottoscrizione dell’ipotesi del CCNL, incontreremo le nostre RSU, i nostri Dirigenti e i lavoratori della scuola evidenziando sia i lati positivi (pochi) che negativi del contratto. Non saremo noi a scegliere se firmare o meno ma lo valuteremo insieme e in modo democratico con tutte le parti coinvolte. Al momento nessuna decisione in merito”.

 

La categoria non risponde più alla mobilitazione indetta dai Sindacati. La non firma non basta. Come intendete coinvolgere la categoria a settembre?

“Assemblee coinvolgendo tutte le scuole del territorio nazionale, riunioni dei quadri dirigenti e di tutte le RSU della Federazione Uil Scuola Rua”.

 

Cosa vorrebbe dire ai suoi colleghi segretari nazionali che lo scorso 14 luglio hanno firmato l’ipotesi del CCNL 19/21?

Che anche se non condivido la sottoscrizione, rispetto le loro scelte.

 

Un pensiero su “CCNL. Intervista a Giuseppe D’Aprile segretario nazionale Uil Scuola RUA”

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