Valditara sulla condotta
GIUSEPPE VALDITARA MINISTRO

Scuole aperte in estate. Sconcerto. Questo è ciò che provo, da genitore, leggendo le parole del Ministro Valditara che propone di tenere aperte le scuole anche l’estate, su base volontaria.

Sconcerto perché non è vero che le scuole italiane son quelle che hanno più giorni di vacanza in EU: ciò può essere vero se consideriamo solamente il breve intervallo estivo, non lo è più considerando l’intero anno solare. Perché la realtà è che le scuole italiane hanno il monte orario tra i più elevati di tutta EU.  Nella maggioranza degli altri Paesi EU, infatti, le vacanze sono spalmate durante l’anno, si arriva a 2 settimane di break ogni 2 mesi (fine ottobre, Natale, fine febbraio, fine aprile): sarebbero pronte le famiglie italiane a questo calendario?

Ma soprattutto sconcerto perché il Ministro, per quanto la proposta possa essere valida a supporto delle famiglie, sembra non ricordare il più grande problema delle scuole italiane: le infrastrutture. Tralasciando il più conosciuto dato che  quasi 50% delle scuole manca di collaudo statico, di agibilità e di prevenzione incendi, che  60% degli edifici posti in zona sismica 1 non risulta progettato o adeguato alla normativa tecnica di costruzione antisismica e che in zona sismica 2 solamente l’8% è adeguato alla normativa, il Ministro dovrebbe ben sapere che il 73% degli edifici scolastici si trova nelle ultime 3 classi energetiche. Questo dato non può sorprenderci, dato che quasi nessuna scuola risulta a norma rispetto al DM 75 e successive norme UNI sui ricambi minimi d’aria e al DL 81 del 2008 sui livelli di temperatura/umidità ideali.  L’INAIL ricorda  inoltre che per gli ambienti scolastici bisogne anche tener conto di due specifiche norme di legge: la  Legge 11 gennaio 1996, n. 23. “Norme per l’edilizia scolastica”  (che stabilisce alcuni parametri che devono essere rispettati dalle scuole, non ultimo quello della temperatura, stabilita per legge, che dovrebbe mantenersi intorno ai 20 gradi) ed il Decreto del Presidente della Repubblica 14 Gennaio 1997 n. 37

Le scuole, considerando le alte temperature di questi giorni, di fatto sarebbero da considerare inagibili per mancato rispetto della normativa. Pochissime scuole possono infatti vantare sistemi di aria condizionata e ancor meno di ventilazione meccanica controllata.

In questi giorni la situazione è apparsa in tutta la sua drammaticità nei nidi di Roma, rimasti aperti a Luglio, sempre nell’intenzione di aiutare le famiglie, ma che si sono trasformati in un vero e proprio incubo per i più piccini. Aule destinate alla nanna che hanno raggiunto oltre 35 gradi. E’ la denuncia raccolta da Roma Today (https://www.romatoday.it/politica/asili-nido-caldo-roma-condizionatori.html?fbclid=IwAR29tPao27BeXGhQ_l1ItVAB9XweM7YBUeoWxHBdeBbEp0Oahr3zofSttVw)  partita proprio dalle maestre delle scuole coinvolte. Commenta sotto il post di RomaToday I. B.: “Confermo questa situazione di lavoro ed è una condizione infernale. I bambini non mangiano non dormono, sono nervosi, hanno tutti eritemi da sudorazione eccessiva” A serio rischio la salute delle maestre e soprattutto dei più piccini. Una vera vergogna.

Ed allora caro Ministro, più che della pura propaganda avremmo bisogno di fatti: la messa a norma delle scuole, con una seria riqualificazione energetica che preveda impianti di ventilazione meccanica controllata. Poi potremo parlare di rivedere il calendario scolastico e di tenere aperte le scuole anche d’estate con attività extra curricolari, magari fornendole di impianti sportivi e perché no, anche di piscine (in Francia i corsi nuoto sono inseriti nel curriculum scolastico ed obbligatori)

Fino ad allora non è possibile procedere, siamo davvero stanchi di frequentare e far frequentare scuole non a norma. Perché la tutela della salute dei nostri figli e dei loro insegnanti vien sopra ogni altra cosa.

Un pensiero su “Scuole aperte in estate: caro Ministro, le infrastrutture non sono a norma”

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