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Ripresa autunnale. L’autunno non promette nulla di buono per la scuola. I giornali anticipano la sua dimenticanza

Ripresa autunnale. Spazio risicato per la scuola

Ripresa autunnale. La necessaria pausa ferragostana permette di riflettere sui possibili scenari autunnali. Leggendo i quotidiani, emerge una costante: la scomparsa della scuola! Si annunciano le priorità come la “Sanità, le tasse e il Mes” (La Repubblica 13 agosto), la legge di Bilancio 2024 che, purtroppo sarà condizionata dalle poche risorse disponibili. Si ipotizza che dovrà reperire almeno 30 miliardi “per il taglio strutturale al cuneo fiscale, 4 per il l’Irpef, altrettanti per la previdenza e la Sanità, così come per l’adeguamento degli stipendi del pubblico settore” (La Stampa, 14 agosto).
Da lodare l’impegno di Anief (intervista di Norberto Gallo) per avere delle risorse in legge di Bilancio. L’aria però che tira intorno alla scuola rimanda al nulla.

Spazio risicato per la scuola

L’aria però che tira intorno alla scuola rimanda al nulla. La situazione non cambia se ci riferiamo all’aula, l’ambiente che dà senso all’istituzione formativa. Quindi rimarranno le classi pollaio (scomparse anche dal PNRR), saranno assenti i sistemi di ricambio dell’aria…
Questo sarà il probabile scenario alla ripresa che conferma ulteriormente il reale peso della scuola. Eppure C. Cottarelli ha evidenziato la scarsa attenzione della scuola da parte del Governo (L’Espresso, 13 agosto).
Probabilmente l’unica attenzione sarà indiretta, all’interno (forse) del rinnovo dei contratti. Sarà interessante leggere le cifre stanziate, tenendo presente che le leggi di Bilancio 2022 e 2023 non prevedono risorse per il comparto pubblico.
Sicuramente come ha scritto N. Gallo il PNRR condizionerà significativamente le decisioni politiche a favore di una maggiore accentuazione turbo-capitalista sul  profilo-scuola.

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