Protagonista di un tour di successo con il suo “Tel chi Filippo (non abbiamo 3 mesi di ferie)”, abbiamo raggiunto Filippo Caccamo, classe 1993, attore e youtuber che ha rappresentato in chiave comica, prima il mondo degli universitari e ora quello degli insegnanti.
Filippo, per rappresentare sul palco i docenti disperati ti sei ispirato ad un pezzo della tua vita.
“Dopo la laurea ho insegnato da precario per due anni al CPIA e per altri due alla secondaria di primo grado, quindi i miei copioni nascono da un’esperienza diretta che per me è stata importantissima. Ricordo la mia prima volta in classe, mi sono sentito addosso un senso paterno, di grande responsabilità verso i miei studenti”.
Ora ti dedichi solo al teatro, però.
“Sì, i ragazzi hanno bisogno di continuità e non potevo essere presente come avrei dovuto. Il mio percorso attoriale nasce da lontano, ho preso un pezzo di vita e l’ho messo dentro lo spettacolo”.
Che docente era Filippo Caccamo?
“Presente, umano, ma soprattutto empatico. O almeno così mi sono sentito. Ho preso a modello colleghi come “la Carla” (uno dei personaggi dello spettacolo n.d.r), persone che fanno la differenza, persone che per i ragazzi ci sono sempre”.
E il sistema-scuola come lo definiresti ?
“Arretrato, con un gap generazionale che troppo spesso non si riesce a colmare. I giovani hanno bisogno di un ambiente di apprendimento in cui sentirsi a loro agio, solo così riescono a produrre risultati”. In compenso bisogna anche dire che in Italia abbiamo una scuola che sa trasmettere contenuti e preparazione disciplinare molto meglio di sistemi di altri Paesi.
Nel tuo spettacolo rappresenti il docente disperato: quando e come, secondo te la figura dell’insegnante ha perso la propria valorizzazione?
“Beh, sicuramente i social hanno contribuito a sminuire la figura. Sui social puoi scrivere di tutto, emettere sentenze e giudicare chiunque. Se un ragazzo si fa l’idea che può mettere pubblicamente in ridicolo i professori la partita è persa in partenza. Ed è purtroppo quello che sta succedendo. Difficile poi tornare indietro. C’è una crisi dei ruoli, compreso quello genitoriale”.
Ecco, parliamo del premio che il MOIGE (Movimento Italiano Genitori) ti ha assegnato a Roma qualche settimana fa per i tuoi contenuti family friendly.
“Un premio di cui vado fiero, perché hanno riconosciuto il mio lavoro di comico esattamente nel modo in cui lo voglio proporre: pulito, educato, raccontando in modo semplice la nostra società, quella che forse non siamo più abituati a vedere con attenzione”.
Siamo al primo settembre, giorno di collegio docenti per la maggior parte di noi: un augurio a tutti i docenti che seguono “La Voce della Scuola”?
“Cari colleghi, il primo giorno di scuola è un momento fondamentale, l’inizio di un cammino da percorrere coi nostri ragazzi; cerchiamo di trovare opportunità nelle difficoltà e non difficoltà nelle opportunità”.

Roberta Granata, insegnante di ruolo nella scuola primaria, é laureata in Giurisprudenza con master in gestione delle risorse umane.
Segretaria Fensir- Sadoc Lombardia, é fondatrice dell’ Organizzazione Nazionale Docenti ed Educatori.