uds contro valditara

 “Una scuola incentrata sul merito discriminatorio, sulla repressione e sull’aziendalizzazione” dichiara Bianca Chiesa, coordinatrice dell’Unione Degli Studenti- è questa l’istruzione che il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara si immagina e che ha descritto nelle sue ultime dichiarazioni, ma che emerge evidente da tutte le proposte portate avanti da questo governo. Parla di una riforma degli Istituti Tecnici e Professionali, tutta incentrata su un’ancor più esasperata aziendalizzazione, con enti ed imprese che avrebbero la possibilità di entrare nelle scuole come sponsor e la possibilità di aumentare percorsi PCTO e di alternanza scuola-lavoro, così da piegare l’istruzione alla formazione dei lavoratori e delle lavoratrici di cui hanno bisogno. Una riforma proposta, a detta del Ministro, dopo l’ascolto delle parti sociali, ma gli studenti e le studentesse non sono mai stati coinvolti.” “Dopo la passerella mediatica di Caivano Valditara ha parlato anche delle scuole del sud- afferma Alice Beccari, dell’UDS- annunciando la volontà di avviare dei progetti per aprire le scuole durante le ore pomeridiane, aiutando i docenti con didattiche innovative e avviando collaborazioni con enti del terzo settore. Proposte che dovrebbero essere di contrasto alla dispersione scolastica, ma che in realtà risultano essere totalmente insufficienti: non basta aprire la scuola il pomeriggio se quelle stesse scuole fanno schifo e gli studenti le abbandonano. Azioni poi in netto contrasto con le proposte fatte contro i cosiddetti “diplomifici”: rendere più stringenti i criteri per la formazione delle ultime classi, come se rendere più difficile la valutazione non fosse un’azione a sostegno delle disuguaglianze di partenza e totalmente inutile e dannosa.” Di fianco a queste proposte viene anche descritta la rivoluzione delle sospensioni: oltre i due giorni lo studente dovrà partecipare ad attività di “cittadinanza solidale”, il voto di condotta, farà media anche nelle scuole secondarie di primo grado e conterà per i crediti della maturità, chi avrà sei in condotta sarà rimandato in condotta e dovrà preparare un elaborato sui temi della cittadinanza solidale. “Crediamo fortemente che una scuola repressiva e punitiva sia tossica e non sia realmente in grado di migliorare la vita di studenti e studentesse- dichiarano gli studenti- a questa idea noi infatti opponiamo una formazione realmente inclusiva e accessibile, che tuteli il benessere psicologico e sia in grado di essere vero strumento di emancipazione. Non possiamo più accettare una scuola sottomessa alle esigenze del profitto che non è in grado di dare una risposta all’abbandono scolastico se non con una tossica “autorevolezza dei docenti” o con una meritocrazia che non è altro che una forma di profonda discriminazione e amplificatrice di disuguaglianze, una scuola dove l’abbandono scolastico e le situazioni di fragilità si tentano di risolvere con autorevolezza e repressione. Pretendiamo un’istruzione pubblica libera da interessi privati, una scuola in grado di creare mobilità sociale, una scuola fatta dagli studenti e le studentesse che la attraversano.” Il 17 novembre, giornata internazionale dello studente, saremo nelle piazze di tutto il Paese per pretendere un modello di scuola immaginato dagli studenti e completamente gratuito e fuori dalle logiche del mercato IL DIRITTO ALLO STUDIO NON SI MERITA:ORA DECIDIAMO NOI

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