docente

Il D.L. n. 44 del 22.4.2023 su ” Potenziamento e riorganizzazione della Pubblica Amministrazione ( P.A.) ha sbloccato il vincolo triennale nella mobilità 23/24 per i docenti neoimmessi in ruolo 22/23. Per molti docenti, quindi, si è verificata l’opportunità di tornare “a casa” dopo anni di sacrifici e, in taluni casi, di lotte. In questo contesto, riceviamo e pubblichiamo la lettera di un docente neo trasferito a seguito di una violenta accoglienza da parte dei colleghi. 

Anni di lotta, su e giù per l’Italia incontrando di volta in volta il sindacalista, il politico, il tecnico che ogni volta lasciava intravedere un piccolo spiraglio.
Con i colleghi specializzati degli atenei di tutta Italia avremo incontrato centinaia di politici e 3 Ministri.
Con un duro lavoro di mediazione, alla fine, qualche risultato è arrivato.
Avevamo ottenuto una fascia solo per il sostegno slegata dalle specifiche classi di concorso.
Finalmente si valorizzava per davvero la figura del docente specializzato, il sostegno aveva gli effetti di una classe di concorso a sé e specie chi non poteva abilitarsi esultava perché si era salvato da disoccupazione certa.
Finalmente non erano solo chiacchiere.
Abbiamo successivamente appoggiato i colleghi vincolati spingendoci fino a Bruxelles per evidenziare l’illegittimità dei vincoli di trasferimento.
Anche qui si sono raggiunti risultati buoni, inaspettati ma non definitivi.
Ma evidentemente a qualcuno, un educatore, un docente, libero di aver fatto le proprie scelte, la cosa non andava giù.
Tanti docenti neo trasferiti sono stati in questi giorni vittime di attacchi insensati per aver perorato la causa sull’abolizione dei vincoli.
C’è qualcuno che sfoga così la sua frustrazione, con vili attacchi ingiustificati perché magari il figlio, la moglie, il parente o lui stesso non sono riusciti nelle prime fasi ad ottenere un incarico di supplenze a cui ambivano.
Non basteranno le azioni legali per risarcimento danni a placare la delusione.
La violenza tra docenti è intollerabile e dimostra il fallimento di tutta la categoria.
In questo periodo storico, dove i fatti di cronaca ci dimostrano la profonda crisi di valori, si parla di violenza nelle periferie, di violenza giovanile e di bullismo. Tutto ciò accade all’interno dell’istituzione scolastica, avamposto di legalità e luogo dove si insegna il rispetto dei valori e si diffonde il senso civico, che vive una profonda crisi!

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