covid mascherine

Nulla di fatto per le nuove regole Covid a scuola, necessarie per dare il segnale di attenzione del governo alla crescita dei contagi. Una decisione sulla scuola sembrava vicina, poi ieri il rinvio. L’ipotesi di un isolamento di 5 giorni per gli asintomatici non convince Palazzo Chigi, che teme di dare l’impressione di voler fare passi indietro rispetto alla linea di apertura che lo ha caratterizzato finora.

La difficoltà principale consiste nel rendere compatibili le raccomandazioni con le circolari che hanno eliminato quasi tutti gli obblighi in vigore negli anni bui della pandemia. Via l’isolamento di 5 giorni per i positivi sintomatici e, a maggior ragione, asintomatici. Via la mascherina. Via i tamponi.

Ciò avviene in una fase in cui il virus corre più velocemente ma non così tanto da far temere nuove emergenze. I contagi sono aumentati da 21.316 di fine agosto a 30.778 dell’ultimo bollettino del ministero della Salute. Ricoveri sotto controllo negli ospedali.

La prima bozza del documento riguardante la scuola dovrà essere rivista. Al lavoro i tecnici di ministero della Salute, Regioni e Istituto superiore di Sanità. Sul tavolo la considerazione che l’ Italia sarebbe la prima a reintrodurre delle misure restrittive che, ad esempio, Germania e Francia non hanno neanche preso in considerazione.

L’infettivologo del San Martino di Genova, Matteo Bassetti, incalza: «I ragazzi non dovrebbero essere più vessati. Oggi il Covid è malattia impegnativa o grave soprattutto negli anziani».

L’ex direttore della Prevenzione al ministero della Salute Giovanni Rezza non vede pericoli all’orizzonte: «I contagi crescono, ma l’incidenza non è molto elevata. C’è un lento aumento delle ospedalizzazioni. Questo indica che il Covid non è sparito, anche se l’impatto clinico è molto più basso rispetto al recente passato. È bene vaccinarsi».

I casi sono dovuti soprattutto alla variante Eris (derivata dal ceppo Omicron) contro la quale i nuovi vaccini funzionano, proteggendo dal Covid più grave. La consegna delle dosi è stata anticipata di una settimana. Saranno qui il 25 settembre. Le Regioni si stanno organizzando per garantire il vaccino, da somministrare anche assieme all’antinfluenzale, alle categorie a cui è raccomandato in via prioritaria: over 60, persone fragili di tutte le età a partire da 6 mesi, ospiti di Rsa, donne in gravidanza, operatori sanitari. Il vaccino sarà comunque offerto gratis a tutti.

Covid e scuola: gli scenari possibili

La mancanza di regole chiare sta creando confusione e preoccupazione nel mondo della scuola. In particolare, i docenti e i genitori sono preoccupati per la possibilità che la diffusione del virus possa portare a nuove chiusure.

Al momento, le ipotesi sul tavolo sono due: mantenimento dello status quo, con la raccomandazione di indossare la mascherina, arieggiare le aule e mantenere il distanziamento sociale oppure la reintroduzione dell’isolamento di 5 giorni per gli asintomatici, con la possibilità di effettuare un tampone molecolare o antigenico al quinto giorno per anticipare la fine dell’isolamento.

È plausibile, al momento, che il governo decida di optare per la prima ipotesi, in linea con la sua politica di apertura. Con la consapevolezza che l’aumento dei contagi porterebbe inevitabilmente ad una revisione delle regole, con la reintroduzione di misure più restrittive.

Un pensiero su “Covid 19: no del governo a nuove strette”

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