La seconda parte della riforma Valditara, approvata con il ddl del 19 settembre, consiste in una stretta su voto in condotta e provvedimenti disciplinari per gli studenti.
Obiettivo dichiarato: «ripristinare la cultura del rispetto […], affermare l’ autorevolezza dei docenti e rimettere al centro i principi di responsabilità».
Il voto in condotta in decimi torna alla scuola primaria di primo grado, dove farà media per il voto finale. Il 6 comporterà la sospensione del giudizio e la necessità di recuperare con un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva.
Il 5 comporterà la bocciatura e potrà essere dato più facilmente, non solo in presenza di «gravi atti di violenza o di commissione di reati» come attualmente previsto, ma anche a fronte di «comportamenti che costituiscano gravi e reiterate violazioni del regolamento di istituto».
L’ allontanamento da scuola, la vecchia «sospensione», verrà rivisto con un regolamento che prevederà attività di approfondimento a scuola per la sospensione fino a due giorni, oltre i due giorni scatteranno attività di «cittadinanza solidale» presso entri e strutture convenzionate individuate dalle scuole.

Maria Trevisan, giornalista, laureata in Lingue e letterature straniere, laurea summa cum laude in Scienze politiche, esperta di legislazione scolastica.