“Tutti gli insegnanti, sia quelli di ruolo che quelli assunti con contratti a termine, svolgono le stesse mansioni e hanno l’obbligo di svolgere la medesima attività di aggiornamento e di qualificazione delle proprie competenze professionali”: lo scrive il Tribunale di Cosenza nella sentenza con cui ha accreditato i 500 euro della Carta del docente per l’anno scolastico 2022/23 dopo che un’insegnante precaria ha presentato ricorso tramite i legali Anief per il mancato conferimento della card annuale per l’aggiornamento professionale. Secondo il giudice, inoltre, sulle liceità dell’assegnazione della Carta del docente “alcun dubbio sorge per le supplenze annuali cc.dd. su “organico di diritto” e per le supplenze temporanee cosiddette su “organico di fatto”, la cui durata è tale da far ritenere sussistente la medesima esigenza di formazione e aggiornamento”. Pertanto, anche il Tribunale di Cosenza è d’accordo con la tesi espressa dall’Anief e dai suoi avvocati secondo la quale tutte le supplenze fino al 30 giugno, svolte a qualsiasi titolo, debbano comportare l’automatica assegnazione della card annuale da 500 euro.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “questa sentenza, pubblicata tre giorni fa, ci dice che praticamente tutte le 200 mila supplenze annuali, su posto vacante ma anche con titolare che per vari motivi sarà assente per l’intera annualità, debbono comportare l’assegnazione automatica della Carta del docente. È bene che quanto scritto dal giudice della provincia calabrese venga comunicato anche al Governo Meloni, che all’interno del decreto Salva-Infrazioni poi diventato legge, si è limitato ad allargare la card da 500 euro annui solo ai precari che per l’anno scolastico in corso hanno sottoscritto un contratto con scadenza 31 agosto 2024. La realtà è che il Consiglio di Stato e nemmeno la Corte di Giustizia europea nell’esprimere parere favorevole all’estensione del bonus annuale non hanno fatto alcun riferimento a tale iniqua differenziazione. Diventa quindi ancora più importante, con questi precedenti che arrivano dalle aule di giustizia, presentare ricorso con Anief e recuperare in questo modo le somme sottratte in modo illegittimo”.
Il sindacato continua quindi a proporre i ricorsi per accedere con Anief al bonus docente: l’obiettivo è quello di recuperare 500 euro per ogni supplenza, anche per i contratti fino al 30 giugno, al termine delle lezioni o di durante ancora inferiore. Per maggiori informazioni o per aderire all’impugnativa Anief, in modalità singola o collettiva, basta collegarsi con la pagina internet predisposta dal sindacato autonomo.

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