Pubblichiamo la seguente nota giunta in redazione dall’Associazione Apidge, sulla possibile articolazione dei Licei Les e Made in Italy.
Il Liceo del Made in Italy e Liceo economico-sociale.
Nel suo intervento nel convegno di Civitavecchia dell’8 ottobre scorso il Prof. Ezio Sina, presidente nazionale di Apidge, l’Associazione Professionale degli Insegnanti delle Scienze giuridiche ed economiche, ha ricordato ai presenti come, sin dal suo nascere Apidge consideri il Liceo economico sociale come la migliore opportunità didattica offerta agli studenti per aprirsi con consapevolezza alla contemporaneità.
Riconosce come nelle intenzioni il costituendo Liceo del Made in Italy abbia la qualità di offrire a tutti gli studenti la possibilità di comprendere appieno le potenzialità formative e di lavoro offerte dall’immenso patrimonio materiale e immateriale che offre l’Italia. Istruire è compito dello Stato, che ha il compito di costruire quello “zoccolo di saperi e competenze” legate soprattutto all’identità stessa del territorio di appartenenza.
Nella previsione normativa, intanto non si può ad oggi prescindere dal formale conferimento di una più spiccata autonomia al Liceo Economico-Sociale e riconoscere contestualmente l’opportunità di poter scegliere due distinti percorsi che arricchirebbero in modo diverso un’offerta formativa adatta per adeguare la scuola alle trasformazioni sociali.
Si propone dunque una “confluenza” dei due Licei in cui coesistano due distinti percorsi didattici, avendo cura di consentire un’omogenea preparazione di base.
Sembra dunque interessante l’ipotesi di costituire, con adeguate premesse metodologico-didattiche, un primo biennio comune per entrambi i Licei, rimandando la scelta degli indirizzi specialistici al momento di ingresso nel secondo biennio di studi, quando lo studente potrà effettuare scelte più mature e consapevoli.
Si rammenta in proposito che, almeno sino al compimento dei sedici anni, con l’adempimento dell’obbligo di istruzione (art.34 della Costituzione), tutti gli studenti dovrebbero avere medesime opportunità formative. In particolare, lo studio del Diritto e dell’Economia in questa fase consente infatti che tutti gli studenti siano messi in condizione di conoscere le regole che disciplinano la convivenza sociale, in modo da identificare e raccordare il legame esistente fra i fenomeni culturali, economici e sociali con lo Stato e le Istituzioni.

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