Ora è ufficiale, ci siamo, al via le assunzioni di nuovo personale Ata nelle scuole.

Procedura che può partire grazie ad uno stanziamento di 50 milioni di euro del Ministero dell’Istruzione e del Merito che autorizza le scuole a stipulare nuovi contratti a partire dal 16 ottobre fino a fine anno (31/12/2023), sembra detta così una barzelletta ma non lo è, sono i fatti.
Questo intervento, permetterà ad ogni scuola italiana di disporre di un’unità aggiuntiva di personale Ata, per un totale di 2.948 assistenti tecnici e amministrativi e 4.235 collaboratori scolastici.
In ottemperanza agli impegni presi a sostegno del Sud Italia, il Ministro ha firmato un ulteriore decreto che prevede la ripartizione di 12 milioni di euro a 1.828 scuole del Mezzogiorno ricomprese nella ormai famosa e già citata più volte: “Agenda Sud”.
I fondi consentiranno di attivare solo incarichi temporanei aggiuntivi dal 1 novembre fino alla fine del 2023 per l’assunzione di 355 assistenti amministrativi e tecnici e 1.473 collaboratori scolastici.
“Abbiamo mantenuto l’impegno assunto“, ha detto il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ma le scuole italiane e i lavoratori ATA veramente di questo brodino avevano bisogno???
Dal mio punto di vista certamente no, l’organico aggiuntivo ATA è da tempo una richiesta sindacale rimasta inevasa nel concreto, non sono e non saranno certamente questi due mesi a rendere la quotidianità delle nostre scuole migliorata.
Diventa sin da subito una necessità prolungare questi contratti almeno fino a fine dell’attività didattica, i fondi stabiliti consentiranno di attivare solo incarichi temporanei da collocare in particolar modo solo nelle scuole del Sud Italia, complessivamente, quindi, si arriverà ad assumere, per poco più di due mesi e mezzo, circa 8.500 Ata, assegnandone in pratica uno a scuola.
Questo governo prosegue con una politica fatta da grandi proclami e piccole, piccolissime risposte, il più delle volte inutili e fuori contesto dalla realtà che stiamo vivendo.

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