Un insegnante ha pubblicato un video su TikTok in cui annuncia la sua volontà di licenziarsi, nonostante sia il suo primo giorno di lavoro.
Kevin è seduto in una classe vuota e mentre ci mostra l’ambiente circostante e il suo volto, dichiara: «Dunque… è il mio primo giorno come insegnante, e mi licenzio. Non voglio fare nulla di tutto ciò. Inizialmente ho pensato di potercela fare, ma questi bambini… sono proprio cattivi. Puzzano. Starnutiscono ovunque. Quindi, oggi è il mio primo e ultimo giorno».
Il video ha ricevuto oltre un milione di visualizzazioni e più di 100mila mi piace, e nei commenti si delinea chiaramente un problema nel mondo dell’educazione riguardo la posizione degli insegnanti e le problematiche legate al loro ruolo.
Kevin Black non è l’unico insegnante ad aver utilizzato i social media per esprimere e documentare le difficoltà legate al mestiere dell’insegnante, così come i motivi che spingono a cercare una carriera alternativa.
Negli Stati Uniti, dove è stato girato il video, le scuole sono in cattive acque con una percentuale del 42% di Presidi che dichiarano di essere preoccupati per l’alto numero di dimissioni presentante dagli insegnanti.
In Italia la situazione non è migliore, per chi decide di intraprendere questa professione: secondo le stime di Uil-Scuola nel 2023/2024 circa 200mila insegnanti saranno precari.
Ancora peggio nel caso di scuole con studenti appartenenti alle minoranze: secondo il Centro Nazionale per l’Educazione, quattro scuole su 10 con una percentuale di minoranze del 75% o superiore hanno più di una cattedra vuota.
In generale, circa 300mila insegnanti lasciano il lavoro prima di arrivare all’età pensionabile.
Anche gli utenti, nei commenti, sembrano comprendere le difficoltà legate a questa carriera. «La gente non capisce», scrive qualcuno, «E anche quando ti rendi conto che non fa per te, ti vogliono far sentire in colpa per farti rimanere. Spero tu riesca a trovare un po’ di tranquillità, con o senza questo lavoro». Un altro utente fa presente quanto la situazione sia peggiorata dopo l’emergenza Covid: «Dopo la pandemia è molto diverso, questi ragazzini ne hanno passate tante e ora sono gli insegnanti a dover fare i conti con i loro problemi». Infine, c’è chi ha passato la stessa cosa di Kevin, e scrive: «Ho lasciato l’insegnamento l’anno scorso e non mi pento PER NIENTE!».
La situazione degli insegnanti è difficile sia negli Stati Uniti che in Italia, con un alto numero di dimissioni e una precarietà occupazionale significativa. Le scuole con studenti appartenenti alle minoranze sono particolarmente colpite, con una carenza di insegnanti che può compromettere la qualità dell’istruzione.
La pandemia ha ulteriormente complicato il lavoro degli insegnanti, che devono affrontare le sfide dei loro studenti legate all’emergenza sanitaria.
Sono nato a Napoli l’8 Marzo del 1984, Collaboratore scolastico, militante sindacale Uil Scuola Rua Campania, ho scritto per Formiche.net e La Croce Quotidiano, speaker radiofonico per Radio Nuova Trieste e Radio Kolbe, Direttore di FMagazine, mensile del terzo settore. Scrivo poesie e amo la Politica, attivista pro-life.
Ho avuto l’onore e l’onere di prestare soccorso a 19 Eroi durante la strage di Nassirya e da quel 12 Novembre 2003 per me tutto è cambiato.