La povertà educativa, che spesso si materializza nelle aule scolastiche del nostro Paese, resta un problema di difficile approccio e di complicata soluzione soprattutto perché comporta un elevato rischio di abbandono scolastico da parte di un numero significativo di alunni. La bassa autostima e le più comuni fragilità del crescere si associano ai contesti familiari e sociali sfavorevoli e alle difficoltà oggettive che incontra il sistema scolastico nel cercare e trovare delle soluzioni efficaci, nel breve e nel medio termine, per contenere il numero dei giovanissimi alunni e studenti a rischio di futura dispersione scolastica. Presente in Italia con una percentuale elevata rispetto agli altri paesi europei, la dispersione scolastica rappresenta una criticità di interesse nazionale che riguarda alunni e studenti appartenenti a nuclei familiari disagiati e con bassa scolarizzazione, per lo più residenti nelle regioni marginali del sud, oppure a minoranze straniere presenti nel nostro Paese senza ancora aver definito un percorso inclusivo completo.

Talvolta, le difficoltà oggettive legate a carenze motivazionali o a difficoltà cognitive trovano nella scuola solo una parziale risposta in grado di intervenire con prontezza sul piano educativo e didattico mediante la personalizzazione degli apprendimenti e l’attenzione nei riguardi dello sviluppo emotivo del bambino. La povertà educativa, che si riscontra anche nei ceti sociali medio alti, colpisce con crescente frequenza bambini e ragazzi di entrambi i generi, carenti sul piano affettivo e in situazione di vulnerabilità, che necessitano anch’essi di interventi personalizzati in grado di promuovere e sviluppare competenze personali, relazionali e cognitive.

La risposta della Società Umanitaria al bisogno di interventi personalizzati nella scuola

Il ‘Programma Mentore’ della Società Umanitaria si propone, da ormai vent’anni, di analizzare il fenomeno dispersivo che attraversa l’Italia da nord a sud ed interviene precocemente a supporto degli alunni della scuola primaria e degli studenti della scuola secondaria di I grado che, come conseguenza delle fragilità di cui sono portatori, hanno difficoltà ad affrontare il delicato passaggio da un ordine di studi all’altro. La longeva collaborazione con le scuole di Napoli, città di nascita del ‘Programma’, Milano, Roma, Pistoia e Trento ha portato la Società Umanitaria a sviluppare una proficua intesa con i Dirigenti Scolastici, gli insegnanti dei Consigli di Classe e i genitori ai quali è richiesta l’autorizzazione. La sinergia che possiamo dire essersi realizzata negli anni tra i promotori del ‘Programma Mentore’ e le istituzioni scolastiche ha avuto come riscontro un positivo esito a favore della motivazione e del recupero dell’autostima degli alunni destinatari del ‘Programma’ ed è riuscita, anche nei casi più difficili, ad intervenire sull’insuccesso scolastico e a prevenire l’abbandono che, quasi sempre, genera marginalità sociale.

Il ‘Programma Mentore’ promuove una relazione di base tra un bambino denominato Telemaco e un adulto volontario, il Mentore, che interviene un’ora a settimana in un locale scolastico individuato dalla scuola al solo scopo di favorire lo scambio, rinvigorire la motivazione e sostenere i problemi emergenti dall’ambiente familiare spesso socialmente disturbato. Il miglioramento del comportamento scolastico del piccolo Telemaco, la riscoperta dei suoi interessi e la ricaduta sociale della rinnovata relazione interpersonale, che appaiono quasi sempre evidenti a breve o a medio termine, confermano l’efficacia ed incoraggiano una più ampia diffusione del ‘Programma’ nelle città già sede di svolgimento delle attività. I Mentori volontari, persone comuni con del tempo libero a disposizione, studenti universitari o pensionati desiderosi di impegnarsi in maniera concreta, vengono reclutati dalla Società Umanitaria, formati da un gruppo di esperti quindi abbinati agli alunni individuati dalla scuola aderente e seguiti lungo tutto il percorso dalle psicologhe del ‘Programma’, una per ogni città. Impegnati e motivati, talvolta anche accompagnati dall’incertezza e dal dubbio, i volontari vengono accolti e sostenuti nelle difficoltà degli inizi, si confrontano a livello nazionale e godono della possibilità di confrontarsi sulle tematiche di rilievo attraverso approfondimenti periodici a cura dei referenti nazionali e dei coordinatori locali.

La positività e la sicura affidabilità dei volontari, unite al rigoroso rispetto delle fasi di svolgimento del ‘Programma’, come indicato dai formatori, consente l’avvio di un’amicizia tra il Mentore e il Telemaco e l’instaurarsi di un clima di reciproca fiducia, soprattutto priva di influenze esterne e pregiudizi. Particolare attenzione viene attribuita dalla Società Umanitaria ai contatti che la Segreteria Organizzativa del ‘Programma’ stabilisce con i docenti referenti delle scuole, i Dirigenti Scolastici e gli insegnanti dei Consigli di Classe lungo tutto il percorso di svolgimento del ‘Programma’. Diverse centinaia di alunne ed alunni, addirittura 2000 circa in totale dall’inizio del ‘Programma’ ad oggi sono stati coinvolti nel percorso della Società Umanitaria ottenendo, nella maggior parte delle volte, risultati apprezzabili riconosciuti anche da una recente indagine dell’Università Cattolica di Milano che si è occupata di verificare l’efficacia del ‘Programma Mentore’

La Società Umanitaria e l ’impegno a favore dei più deboli

Da tempo, esattamente dalla sua nascita a Milano nel 1893, la Società Umanitaria si adopera per favorire lo sviluppo culturale e sociale per l’inclusione scolastica e professionale dei giovani attraverso svariate opportunità di formazione e inserimento al lavoro. Nata grazie al lascito testamentario di Prospero Moisè Loira, la Società Umanitaria, come da intenzioni del suo benefattore, ha voluto da subito che la semplice assistenza e beneficenza ai poveri, benché utile per soddisfare i primi bisogni, si trasformasse in un impegno sociale di più ampia portata, capace di creare le condizioni di base affinché gli stessi potessero rilevarsi in forma autonoma attraverso il sostegno al lavoro e all’istruzione.

Per maggiori informazioni:

https://www.umanitaria.it/programma-mentore/il-programma

 

 

 

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