“Abbattiamo la scuola del merito, riprendiamoci i nostri diritti” È il grido degli studenti che oggi si sono ritrovati sotto al MIM per rilanciare lo sciopero studentesco internazionale del 17 Novembre
Gli studenti erano oggi sotto il MIM per abbattere la scuola del merito, hanno costruito un muro di cartone che riportava la scritta “Scuola del Merito” che hanno abbattuto per mostrare dietro i 5 diritti pilastri del modello di scuola alternativo che propongono. Sono intervenute anche le realtà aderenti alla piazza del 17 tra cui Link, Rete della Conoscenza, i lavoratori della conoscenza dell’FLC, Libera, Non Una Di Meno.
“Oggi eravamo sotto al Ministero dell’istruzione assieme a Link, Rete Della Conoscenza, FLC, Libera, Non Una Di Meno – dichiara Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Unione Degli Studenti – per la conferenza stampa di lancio del 17 novembre sciopero studentesco internazionale in cui come studenti, lavoratori e associazioni del sociale scenderemo in piazza per ribadire che i diritti non si meritano e che vogliamo una scuola e un sistema differenti. Oggi abbiamo abbattuto simbolicamente la scuola del merito, con tutte le carenze e le problematiche che la contraddistinguono: disuguaglianze sempre più forti, abbandono scolastico, malessere psicologico, diritti negati.”
Dopo la manifestazione simbolica di Milano, che ha dato avvio alla mobilitazione che proseguirà fino alla data stabilita dello sciopero internazionale, è l’ora di Roma, quale tappa cruciale alle rivendicazioni studentesche. È proprio sotto la sede del dicastero che gli studenti hanno proceduto con lo smantellamento simbolico della scuola italiana costruita con mattoni di carta a testimonianza della fragilità del merito, così come avvertita dagli studenti manifestanti.
“Mentre il Ministro Valditara continua ad ignorare le esigenze degli studenti – continua Alice Beccari, dell’esecutivo nazionale dell’UDS – portando avanti sempre più tagli alla scuola pubblica, ancora una volta ribadiamo che noi una proposta chiara la abbiamo e la porteremo in piazza in tutto il paese”.
Le rivendicazioni degli studenti in piazza:
– il diritto ad un’istruzione completamente gratuita;
– il diritto ad una didattica non piegata alle richieste delle aziende, con l’abolizione dei PCTO in funzione dell’istruzione integrata;
– il diritto a spazi sicuri ed adeguati;
– il diritto ad una scuola che tuteli il nostro benessere psicologico;
– il diritto a decidere sulle nostre scuola, con una riforma della rappresentanza.
“Per questo e per molto altro scenderemo in piazza il 17 novembre in tutto il Paese -conclude Chiesa – e continueremo a mobilitarci per abbattere questo modello di scuola e riprenderci i nostri diritti.Pretendiamo di essere convocati dal minstro dell’istruzione e la convocazione immediata del FAST. Ora sulla scuola decidiamo noi!”

Doriana D’Elia – Pedagogista e Presidente CNDI Coordinamento Nazionale Docenti Immobilizzati