Gennaio 2024 si preannuncia un mese amaro per i dipendenti della Pubblica Amministrazione. Il bonus busta paga, introdotto nel corso del 2023 per compensare gli effetti dell’inflazione, non verrà rinnovato. Questo emolumento accessorio, pari all’1,5% dello stipendio, era applicato per 13 mensilità, ma nella Legge di Bilancio 2024 non c’è traccia di un suo rinnovo.
Il bonus aveva sin dall’inizio carattere di una tantum, in pratica, extra-ordinario. Una sua riconferma avrebbe richiesto un impiego di risorse che il Governo sembra voler concentrare su altri fronti: rinnovo dei contratti e aumento dell’indennità di vacanza contrattuale. Infatti, saranno stanziati 3 miliardi nel 2024 e poi 5 miliardi nel 2025 per il finanziamento del fondo CCNL.
Come cambia l’importo
Senza l’emolumento straordinario, come cambia lo stipendio dei dipendenti della PA? Visto che il bonus si applicava nella misura dell’1,5% dello stipendio, le modifiche dipendono dall’inquadramento del lavoratore oltre che dal settore della Pubblica Amministrazione in cui è inquadrato, dall’anzianità di servizio, dalla qualifica e così via. In linea di massima, si può dire che a partire da gennaio i dipendenti pubblici perderanno tra i 20 e i 65 euro a causa del termine dell’applicazione dell’emolumento. Il discorso fatto fin qui vale per i dipendenti a tempo indeterminato; quelli a tempo determinato invece non subiranno gli effetti della mancata riconferma in virtù dell’aumento dell’indennità di vacanza contrattuale (dallo 0,5% passerà al 3,35%).
Tredicesima mensilità
Per quanto riguarda la tredicesima mensilità, essa corrisponde ad 1/12 della retribuzione lorda annuale e deve essere calcolata sugli effettivi mesi di lavoro effettuati. Per i dipendenti del settore pubblico, la tredicesima mensilità è corrisposta insieme all’ultimo stipendio dell’anno.
Chi ci perde è sempre lo statale in perenne vacanza contrattuale
La mancata riconferma del bonus busta paga rappresenta un duro colpo per i dipendenti della Pubblica Amministrazione, che vedranno ridursi il loro stipendio a partire da gennaio 2024. Tuttavia, il Governo sembra voler concentrare le sue risorse su altri fronti, come il rinnovo dei contratti e l’aumento dell’indennità di vacanza contrattuale. Sarà interessante vedere come queste decisioni influenzeranno il potere d’acquisto dei dipendenti pubblici nel corso del prossimo anno.
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Sono nato a Napoli l’8 Marzo del 1984, Collaboratore scolastico, militante sindacale Uil Scuola Rua Campania, ho scritto per Formiche.net e La Croce Quotidiano, speaker radiofonico per Radio Nuova Trieste e Radio Kolbe, Direttore di FMagazine, mensile del terzo settore. Scrivo poesie e amo la Politica, attivista pro-life.
Ho avuto l’onore e l’onere di prestare soccorso a 19 Eroi durante la strage di Nassirya e da quel 12 Novembre 2003 per me tutto è cambiato.