Inizialmente prevista per il 9 novembre, la scadenza per l’iscrizione al concorso per il reclutamento degli insegnanti in Francia è stata prorogata al 7 dicembre dal Ministero dell’Istruzione Nazionale.
Per spiegare questo rinvio, il ministero assicura che la campagna di comunicazione per la professione di insegnante è stata sospesa dopo l’assassinio del professor Dominique Bernard il 13 ottobre ad Arras (Nord). Questa campagna è ripresa solo questa settimana con spot pubblicitari in televisione e alla radio.
Ma secondo France Inter, il Ministero dell’Istruzione francese ha ammesso ai sindacati che questa decisione è stata presa a causa del numero ancora insufficiente di candidati al concorso. L’anno scorso il periodo di registrazione era già stato prolungato di due settimane per sperare di coprire i posti, ma più di 3.100 posti non erano stati coperti.
La professione dell’insegnante continua a perdere attrattiva anche in Francia, come dimostrano gli ultimi dati del Ministero dell’istruzione francese.
Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione francese infatti su oltre 23.800 posti aperti nel 2023 nel settore pubblico, 3.163 non sono stati coperti. I posti vacanti ammontano a 1.315 nel primo livello (materne ed elementari) e 1.848 nel secondo livello (medie e superiori).
Il Ministero rileva un “miglioramento complessivo nello svolgimento dei concorsi” (più posti coperti, ndr), che secondo esso consente di “avvicinarsi all’inizio dell’anno scolastico in modo più sereno rispetto allo scorso anno”. Nel 2022, secondo i dati del Ministero, più di 4.000 posti non erano stati coperti ai concorsi, di cui 3.733 nel settore pubblico, un livello mai raggiunto prima.
Nelle scuole materne ed elementari pubbliche, il tasso di posti coperti a livello nazionale è stato quest’anno in Francia dell’84%, rispetto al 78,2% nel 2022. Per l’istruzione secondaria (scuole medie e superiori), è dell’86,3%, rispetto all’83,3% l’anno scorso, ha affermato il ministero in un comunicato stampa.
I risultati dei concorsi per insegnanti del primo grado – che si svolgono a livello accademico, e non a livello nazionale come per il livello secondario – rivelano gravi deficit di reclutamento nelle accademie dell’Ile-de-France e in Guyana: il 51,9% dei posti previsti l’accademia di Créteil, il 55% per quella di Versailles e solo il 30,2% per la Guyana francese. Le accademie svolgono la stessa funzione che in Italia svolgono i provveditorati.
Nel secondo livello, la situazione è “diversa secondo le discipline”: alcuni riempiono tutte le loro posizioni (storia-geografia, filosofia, arti plastiche, scienze della vita e della terra), altri sono in grave deficit (matematica, tedesco, spagnolo e classici) e infine altre sono “in aumento” come l’inglese, la fisica-chimica o la letteratura moderna.
Questa crisi di assunzioni richiede l’utilizzo di lavoratori a contratto (persone che non hanno superato il concorso o che non lo hanno sostenuto il concorso quindi docenti precari). Il ministero precisa che quest’anno offre un “sostegno rafforzato” a questi docenti precari, con un’anticipazione delle assunzioni da giugno/luglio, otto giorni di formazione in media nel primo livello prima dell’inizio dell’anno scolastico, sette giorni nel secondo livello. Nell’anno scolastico precedente la formazione poteva essere svolta in pochi giorni.

Laureato in Scienze Geografiche nel 2013, insegnante precario di Geografia negli Istituti Secondari di II Grado a Genova dal 2018. Abilitato dopo aver superato il concorso ordinario nel 2022, fa parte Comitato Idonei Ordinario 2020 e STEM 2022 ed è socio dell’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (AIIG).