Treviso: alunna muta ha diritto ad un interprete per tutta la durata delle lezioni. Scuola inadempiente commissariata

Linguaggio dei segni

Sentenza storica a favore di una studentessa quindicenne con disabilità: il Tar del Veneto ha ordinato al Ministero dell’Istruzione di garantire un interprete della lingua dei segni per l’intero arco delle lezioni. La scuola, che non si è adeguata alla decisione, è stata “commissariata” insieme all’Ufficio scolastico regionale, con l’incarico di assicurare l’esecuzione della sentenza. I giudici hanno nominato un funzionario per garantire la presenza in classe di un esperto nella lingua dei segni per l’intero orario scolastico e l’utilizzo di testi semplificati idonei alla comunicazione tramite la lingua dei segni.

La vicenda riguarda Lisa, una ragazza di 15 anni affetta da disprassia verbale, una forma di mutismo che rende difficile per lei comunicare senza l’aiuto di un interprete. I genitori hanno intrapreso una battaglia legale per garantire a Lisa il diritto di apprendere, sottolineando che la scuola non ha fornito un ambiente inclusivo per lei. Fin dalle elementari, le venivano assegnati insegnanti di sostegno solo per alcune ore settimanali, spesso senza conoscenza della lingua dei segni. I genitori stessi si sono trovati a pagare operatori per consentire a Lisa di apprendere e comunicare.

Lo scorso anno, la famiglia si è rivolta al Tar ottenendo un’importante vittoria: il tribunale ha annullato il piano educativo della scuola media frequentata da Lisa e ha riconosciuto il suo diritto ad essere affiancata da un interprete della lingua dei segni per l’intero orario scolastico. Tuttavia, nel corso dell’anno, si è verificata una mancanza di copertura oraria e di coordinamento tra il docente di sostegno, gli insegnanti e l’operatore messo a disposizione. Lisa ha ricevuto il supporto di uno specialista solo per diciotto ore settimanali, forniti dalla famiglia anziché dalla scuola, mentre per le altre lezioni non c’era nessuno a facilitare la comunicazione.

Il problema è anche di natura burocratica, in quanto la sostituzione dell’operatore avviene solo dal quinto giorno di assenza, il che significa che anche una breve malattia o un imprevisto possono negare a Lisa la possibilità di comunicare. Il tribunale ha ritenuto che durante l’anno scolastico la sentenza non sia stata pienamente attuata nonostante gli sforzi compiuti dalla scuola. Di conseguenza, i giudici hanno nominato un commissario con il compito di assicurare a Lisa il pieno supporto necessario entro sessanta giorni.

Nonostante le difficoltà, Lisa ha superato l’esame di terza media. I genitori sperano che la sentenza venga pienamente applicata nell’istituto alberghiero che frequenterà a partire da settembre. La madre sottolinea che il diritto allo studio è fondamentale per il futuro di Lisa, che sogna di aprire un locale accessibile a tutti, compresi coloro che hanno disabilità. Questa battaglia legale rappresenta non solo la lotta della sua famiglia, ma anche di molti genitori che devono affrontare un sistema scolastico che spesso considera le disabilità come ostacoli insormontabili.

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.