Anna Angelucci: Le “due educazioni”: insegnare lingua e letteratura a scuola’

Anna Angelucci: Le “due educazioni”: insegnare lingua e letteratura a scuola’

Cosa accade oggi, a scuola, nell’ora di italiano?

Anna Angelucci, insegnante, scrittrice e impegnata nell’attività di formazione e libera ricerca sui temi della didattica e della valutazione, dopo aver scritto, con Giuseppe Aragno, “Le mani sulla scuola. La crisi della libertà di insegnare e di imparare”; e con Renata Puleo, “Cos’è un libro? Sull’oblio della lettura nell’era digitale”, ci pone, ancora una volta, davanti ad una riflessione sull’educazione scolastica con il suo libro “Le due educazioni. Insegnare lingua e letteratura a scuola”, curato da Giovanni Fioriti Editore.

In un contesto in cui le domande sulla direzione che sta prendendo la scuola (e l’insegnamento) non sono poche, ma neanche abbastanza, è fondamentale analizzare quale sia stato e quale sia adesso il ruolo della lingua e della letteratura nelle classi italiane.

In che modo è agito nelle nostre classi troppo affollate uno spazio linguistico e letterario sempre più marginalizzato da una diversa educazione all’immaginario che preme con le sue istanze culturali e ideologiche? Quali percorsi, quali scelte, quali pratiche didattiche possono indicarci una direzione per riconquistare ai testi letterari e alla parola scritta, per i nostri studenti, un possibile orizzonte di senso?

Sono questi i punti fondamentali da cui parte un’attenta analisi Dell’inconsistenza di un insegnamento dell’italiano tanto frammentato nei contenuti e nel metodo.

 

La riflessione, nel libro, si articola in tre direzioni.

 

La separazione tra educazione linguistica e l’educazione letteraria

Nel primo capitolo viene ricostruito il percorso che ha separato, a partire dalla metà degli anni ’70, l’educazione linguistica e l’educazione letteraria, mantenendo la prima in una dimensione normativa inefficacemente prescrittiva e costringendo a lungo la seconda nella sterile decostruzione formalistica indotta dal paradigma teorico della narratologia e, oggi, al pedissequo computo funzionale imposto dal paradigma economicistico delle competenze.

La teoria della mente e il confronto con i media digitali

Nel secondo capitolo il rapporto tra lingua e letteratura viene esplorato alla luce della contemporanea “teoria della mente”, che attribuisce anche all’atto linguistico della narrazione una funzione epistemica fondamentale sotto il profilo evoluzionistico. E nel confronto con le nuove forme espressive dei media digitali, la letteratura può restituire alla nostra parola i suoi possibili percorsi di significazione di ciò che Italo Calvino chiamava le cose necessarie e difficili.

La proposta antologica

L’ultima parte del libro articola una proposta antologica su alcuni testi narrativi e poetici. Accostati tra loro per generi e temi, e accompagnati da riflessioni di altri autori anche oltre la dimensione strettamente letteraria, essi offrono allo sguardo quei bagliori di verità che traspaiono nelle forme problematiche, dinamiche, mutevoli con cui la letteratura e la lingua danno vita al nostro discorso umano.

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