Anticipo inizio lezioni. Le motivazioni di un genitore

Anticipo inizio lezioni

Anticipo inizio lezioni. Una lunga intervista rivela le motivazioni di un genitore. Esprimono preoccupazione, ma anche poca conoscenza del contratto della scuola e dei compiti della famiglia.

Anticipo inizio lezioni. L’intervista di un genitore

Anticipo inizio lezioni. In quest’ultimo periodo la scuola è stata tirata dalla giacchetta. Una volta a destra e quella successiva a sinistra. Fuori di metafora il palcoscenico è stato occupato da due associazioni di docentiche hanno richiesto il posticipo dell’inizio delle attività. Nello stesso stesso (quasi) i genitori si facevano promotori dela richiesta opposta (ritardo chiusura/anticipo). Ognuno partiva da ragioni climatiche (il caldo eccessivo) o da motivi più legati alla vita pratica (lavoro genitori). In questi ultimi giorni la prima motivazione ha perso significato per il drastico ritorno a un clima più autunnale. Entrambe però, sono accomunate da un certo ritardo nelle richieste, tanto da rivelarsi inutili, in quanto di difficile attuazione vista la prossimità dell’inizio del’anno scolastico.
Ora una lunga intervista a Il Corriere della Sera (edizione bolognese) ha il merito di comprendere meglio le motivazioni di una mamma-scrittrice (Silvia Avallone) che ha firmato una petizione per  l’anticipo delle lezioni. Nulla di nuovo. Facilmente intuibili le motivazioni, ma la lettura è necessaria per comprendere la prospettiva dei genitori, costituita anche da alcune criticità.  Il pensiero di S. Avallone può essere sintetizzato nel seguente passaggio. “Si chiede una giusta ridistribuzione delle giornate del calendario scolastico con pause maggiori e un restringimento di quella estiva che è impegnativa per i bambini, così come per i genitori

Alcune perplessità sulla richiesta

La richiesta della mamma-scrittrice evidenzia un’inadeguata conoscenza del contratto degli insegnanti (orario di servizio di 18- 24-25 ore) e del diritto alle ferie (32+ 4 spettanti agli insegnanti a T.I.) Inoltre non tiene conto che tutte le attività, esclusi gli esami di stato terminano il 30 giugno. A dire il vero Silvia Avallone si rende conto delle enormi difficoltà organizzative ed economiche che accompagnano la sua proposta, quando dichiara “Premetto che se avessi una bacchetta magica investirei energie, soldi, idee per far sì che la scuola sia sempre aperta, dando la possibilità agli insegnanti di sperimentare”
Correttamente Silvia Avallone riconosce la funzione della scuola nel creare opportunità di apprendimento e di socializzazione (“cuore prezioso“), ma non emerge il ruolo altrettanto importante dei genitori nella formazione (art. 30 Costituzione) e nel costituirsi microcosmo di relazioni e socialità (qui entra in gioco la creatività dei genitori), il migliore antidoto per ridurre la solitudine davanti a uno schermo.

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