Era prevedibile già alla pubblicazione degli elenchi degli aventi diritto, ma dati gli esiti delle Assegnazioni Provvisorie interprovinciali, con la cdc A046 è impossibile rientrare ormai, anche in presenza di precedenza. La classe di concorso maggiormente in esubero alla secondaria di secondo grado continua ad essere il fanalino di coda del sistema scolastico italiano: le forze politiche in carica parlano di diritto, legalità, prevenzione del bullismo e ridimensionamento degli episodi di violenza, lotta alla dispersione, educazione al rispetto ed alle regole, scuola costituzionale, tuttavia, nessuno al MIM ha ancora preso la decisione di investire sui docenti di diritto ed economia, anzi: secondo il Ministro Valditara, al quanto pare, le competenze in diritto ed economia continuano a poter essere inspiegabilmente ed equamente distribuite fra tutti gli altri docenti curricolari tenuti ad occuparsi dell’Educazione Civica. Le nuove linee guida avrebbero potuto individuare i docenti della A046 come i destinatari qualificati per poter insegnare i nuclei tematici della materia trasversale, mettendo la parola fine al precariato anche ultradecennale di questi docenti e consentendo, al contempo, a quelli di ruolo, di poter ottimizzare la sede di servizio, il tutto garantendo agli alunni un servizio maggiormente qualificato. Intanto la mobilità riporta alla luce ogni anno i problemi della A046, palesando un immobilismo che parte da lontano, ovvero proprio dai docenti di ruolo fuorisede.
Peraltro, sempre la mobilità, come più volte sottolineato, parte da un impianto fortemente penalizzante per i docenti fuori provincia, a favore di quelli all’interno della provincia: un sistema totalmente sbagliato che dà la precedenza, nei movimenti, a chi è vicino alla propria residenza piuttosto che aiutare chi è lontano, come a rigor di logica, sarebbe più corretto fare. Basta peraltro scorrere le graduatorie dei richiedenti la mobilità per rendersi conto che, in special modo per le cdc in esubero come la A046, sarebbe quanto mai necessario invertire le percentuali (50% della mobilità provinciale contro il 25% di quella interprovinciale); a Napoli, ad esempio, i richiedenti AP provinciale sono stati 17, contro i 93 richiedenti AP interprovinciale: ciò si spiega unicamente col fatto che, se una classe è in esubero, è maggiormente frequente che si debba conseguire il ruolo fuori, accollandosi pertanto un rischio sempre più alto, data la normativa in vigore, di allungare all’inverosimile i tempi di un possibile rientro. Sarebbe viceversa auspicabile garantire a tutti i docenti tempi equi e più ragionevoli per ottimizzare la sede, e ciò sarebbe possibile, in assenza di investimenti seri sull’Educazione Civica, esclusivamente aumentando le aliquote dei posti su cui poter contare, o garantendo una tantum, come fatto per i Dirigenti scolastici, il rientro sul 100% dei posti disponibili. Ricordiamo ancora una volta che, inoltre, come più volte sottolineato, nella cdc A046 sono ancora presenti docenti assunti con la L.107/2015: per questi docenti il rientro sul 100% dei posti disponibili o un piano di rientro straordinario, è una reale emergenza, considerato anche che, la maggioranza degli assunti dalla “Buona Scuola”, è over 50. Per concludere, a proposito delle nuove linee guida sull’Educazione Civica, va detto che promettono solo a chiacchiere di cambiare tutto, senza cambiare in realtà nulla, se non nell’attribuzione di maggiori oneri per i docenti curricolari: a questi ultimi infatti, l’Educazione Civica così concepita, ruberá sempre più tempo alle loro materie di insegnamento, in termini di preparazione di lezioni su temi sempre più complessi e specialistici, come l’educazione finanziaria e il diritto del lavoro. Non sappiamo cosa riserverà il futuro alla cdc A046, ma è certo che in assenza di investimenti per incrementare le cattedre, le criticità saranno sempre presenti.
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