Bentrovati al nostro approfondimento sull’anno di prova. La volta precedente abbiamo introdotto l’analisi dell’Allegato A (D.M. 226/2022) – https://www.miur.gov.it/web/miur-usr-toscana/-/disposizioni-per-formazione-e-prova-docenti-dm-226-2022 – a supporto dei DS e dei tutor per osservare le attività svolte dai neoimmessi. In vista dell’introduzione del test finale con il comitato di valutazione, possiamo usare questo allegato come spunto per organizzare la nostra discussione.
Oggi parleremo della seconda area:
La definizione di ‘ambiente di apprendimento’, entrata da qualche tempo nella terminologia scolastica italiana, non è sempre univoca: a volte definisce un ‘ambiente’ vero e proprio, inteso come laboratorio o comunque spazio scolastico, altre volte si riferisce all’insieme delle disponibilità presenti in un istituto, sia in termini ‘fisici’ che ‘didattici’. Il MI ha infatti promosso una serie di sperimentazioni per superare la didattica tradizionale, introducendo nuove strategie, ma anche stanziando risorse per migliorare gli spazi già presenti all’interno degli istituti.
In quest’ottica, cercheremo di darvi degli spunti per ‘costruire’ i vostri ambienti di apprendimento, potenziando l’aspetto inclusivo.
Partendo dallo spazio fisico, dobbiamo considerare che l’aula, ossia l’ambiente in cui gli studenti trascorrono gran parte della giornata, deve essere caratterizzata da elementi che favoriscano l’apprendimento: pur differenziando l’intervento a seconda dell’età, si cercherà di rendere lo spazio accogliente e ‘personalizzato’ sistemando cartelloni, prodotti grafici degli studenti, ritagli di giornale significativi, ecc. collegandovi con le attività svolte dalla classe; inoltre i materiali devono essere alla portata di tutti gli studenti. I docenti possono intervenire sulla disposizione dei banchi, modificandoli a seconda del lavoro che si intende eseguire (ad es. raggruppati per attività di gruppo, a ferro di cavallo per permettere a tutti di seguire meglio le lezioni alla LIM, ecc.).
Dove è possibile, si possono introdurre delle modifiche allo spazio educativo come routine collegate ad attività specifiche, per creare situazioni dinamiche di solito gradite dagli alunni.
Riveste grande importanza anche l’organizzazione dei tempi: devono esserci momenti per il confronto, momenti per porre domande o sollevare dubbi, momenti per la riflessione…, senza dimenticare che è fondamentale rispettare i tempi di ciascun alunno, considerando quindi anche tempi aggiuntivi.
Tutte le azioni sono finalizzate a far sentire a proprio agio gli studenti, a favorire il perdurare di un clima positivo per l’apprendimento. Il clima di classe, vale a dire ‘l’atmosfera’ che si respira e afferisce soprattutto alla sfera emotiva, influisce sull’apprendimento. Un clima negativo produce sensazioni spiacevoli, atteggiamenti ostili, scarsa partecipazione. Al contrario, il clima positivo fa sentire l’alunno accolto, sereno. Il docente ha il compito di favorire il clima positivo favorendo la distensione, agevolando i rapporti interpersonali. Il clima, oltre che positivo deve essere inclusivo: in questo modo non si aiuteranno solo gli studenti con bisogni educativi speciali, ma si influirà su tutti, sviluppando tolleranza e senso di responsabilità.
Nella pianificazione dell’attività da svolgere, è fondamentale coinvolgere le figure professionali che gravitano nella classe (colleghi, educatori, …).
Occorre intervenire non solo con attività inerenti la proposta didattica, ma anche con interventi relativi all’aspetto affettivo, emotivo, relazionale, ,.. Per far questo, a livello pratico, l’insegnante deve proporre routine condivise, regole e procedure chiare, (se è il caso, si possono scrivere ed esporre in bella vista). Per incentivare la partecipazione attiva a tali regole occorre fornire rinforzi positivi (ad es. con la token economy). In questo modo la classe percepisce maggiore sicurezza e si pone in modo propositivo e costruttivo nel processo di apprendimento. Ovviamente non fila sempre tutto liscio, per cui si presenteranno momenti di conflitto, tensioni, situazioni problematiche, … In questo caso, è importante riconoscere il problema, non etichettare lo studente e cercare le strategie più utili a superare il momento particolare (tra le strategie più utili per queste situazioni, vi sono il cooperative learning e il problem solving). La classe è comunque un ambiente pubblico, complimenti ed elogi possono essere fatti in pubblico frequentemente, il rimprovero deve essere pacato, e comunque meno frequente.
Come sempre, se avete dubbi o domande taggateci nei commenti o scrivete in redazione redazione@lavocedellascuolalive.it !
A presto!