Bullismo a scuola. Quando l’insegnante incorre nella culpa in vigilando

Bullismo a scuola

 

Bullismo a scuola. La recente sentenza della Corte d’appello dell’Aquila conferma le condizioni per la reponsabilità dei docenti. ItaliaOggi propone un elenco di sentenze a sfavore degli insegnanti

Bullismo a scuola. La vicenda e la sentenza

Bullismo a scuola. Quando si verifica due sono i responsabili: la famiglia e la scuola. La prima risponde in caso di culpa in educando. La fonte primaria, ovviamente è la Costituzione e precisamente l’art. 30 che recita: “È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio“. La  culpa in vigilando , invece chiama in causa i docenti, quando essi non ottemperano in modo attivo ad evitare o impedire incidenti o anche ingiurie offese subite da un minorenne.
E’ il caso analizzato dalla Corte d’appello dell’Aquila. La sentenza ancora non è presente nel Web. Alcuni passaggi della vicenda giudiziaria sono ripresi da Periscopio del diritto (curatore Avv. Michele Alfredo Chiariello).
Una ” minore era stata oggetto, pressoché quotidianamente e ripetutamente, di offese da parte del compagno, davanti a tutta la classe” Nello specifico ecco le offese ““Sei una ragazza sporca, come tua madre, fai cose sporche, sei una p… Sei brutta, grassa, guardati”, sono solo alcune delle frasi” I genitori della ragazza (costretta a trasferirsi) hanno chiamato in causa la scuola  ritenuta colpevole in quanto” sulla scorta delle dichiarazioni rese dal coordinatore didattico, che solo a seguito della denuncia da parte della minore, la scuola era intervenuta adottando il provvedimento di sospensione dell’alunno e che, quindi, non aveva posto in essere tutte le cautele atte a tutelare l’incolumità della ragazzina che, se adottate, avrebbero adeguatamente arginato la condotta del bullo” (Prima istanza Tribunale di Pescara).
La Corte di appello dell’Aquila ha confermato la prima sentenza in quanto le offese ripetute non hanno portato i professori ad  adottare “una preventiva ed incisiva misura disciplinare (al di là delle ripetute note, comminate per motivi differenti ma che comunque, evidentemente, non stavano sortendo alcun risultato) idonea ad evitare l’insorgenza di una situazione di pericolo o a salvaguardare l’incolumità della ragazza, decidendo di intervenire soltanto quanto la stessa trovava la forza di informare il Preside” (la parte evidenziata rimanda alla non azione della scuola).

Un elenco di sentenze

Ovviamente diversi sono i casi trattati dai giudici italiani. Come due settimane fa per la culpa in educando ItaliaOggi (3 settembre) presenta una serie di sentenze (sintesi) che partono da situazioni con sfumature diverse (scuola che coinvolge i genitori, alunno maggiorenne, omessa vigilanza, alunno fragile…) ma sempre risalenti alla culpa in vigilando. Le sentenze di riferimento sono: Corte di appello di Napoli n° 2349 maggio 2024, Tribunale dell’Aquila n°410 7 giugno 2023, Tribunale di Catania n°1033 3 marzo 2023…
Materiale estremamente utile per orientarsi nel complesso mondo della giurisprudenza.

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