Bullismo: ieri conferenza stampa a Montecitorio, stasera il ricordo di Giovanbattista Cutolo a Sanremo

Bullismo: ieri conferenza stampa a Montecitorio, stasera il ricordo di Giovanbattista Cutolo a Sanremo

Si è tenuta ieri pomeriggio a Montecitorio la conferenza stampa voluta dall’On. Devis Dori, anticipando la discussione al Senato prevista per il prossimo 8 febbraio della legge a sua prima firma che intende inasprire le pene per gli autori di reati di bullismo. La legge proposta da Dori sarebbe complementare a quella già varata nel 2017 sul Cyberbullismo ed è stata dedicata alla memoria di Willy Monteiro Duarte, il ventunenne ucciso a Colleferro il 6 settembre 2020 nel tentativo di sedare una lite. Alla conferenza stampa erano presenti, oltre a Dori, gli autori di due libri che approfondiscono le dinamiche dei reati di Bullismo e Cyberbullismo, rispettivamente lo storico Andrea Vitello, che nel suo “Il bullismo nella società” ed. Multimage, fornisce una lettura del bullismo in tutte le sue forme e una chiave originale che ne avvicina le dinamiche a quelle che hanno determinato i peggiori genocidi della storia, primo fra tutti la Shoah; altro autore e relatore dell’evento é stato l’Avv. Stefano Franchi, Consigliere del foro di Teramo che nel suo libro “The Game”, ed. La Tribuna, fornisce un’analisi degli aspetti giuridici e socio-economici dell’industria videoludica, spesso legata a violazione del copyright, pirateria, immagine e naturalmente privacy, la cui violazione è spesso coinvolta proprio nei reati di Cyberbullismo. Presente anche la nostra redazione La Voce della Scuola, della quale ho esposto la linea editoriale fornendo una panoramica della violenza in ambito scolastico. Ha concluso il dibattito, moderato dal giornalista di Radio Radicale Andrea Billau, il portavoce di Amnesty International Riccardo Noury con un intervento sui Diritti Umani, ancora troppo poco presenti nei programmi scolastici. Continueremo a seguire l’evoluzione della legge antibullismo proposta dall’On.Devis Dori e intanto stasera, sul palco dell’Ariston, verrà ricordato un altro eroe contemporaneo, Giovanbattista Cutolo, il 24enne ucciso, come Willy Monteiro Duarte, nel tentativo di sedare una lite a Napoli la sera del 31 agosto del 2023. Il giovane e talentuoso musicista aveva davanti a sé un probabile futuro proprio al Festival, avendo già suonato più volte nell’orchestra di San Remo e proprio ieri Amadeus ha annunciato a sorpresa, nel corso della conferenza stampa che anticipa la prima serata del Festival, che stasera a ricordare Giogió ci sarà la madre, Daniela Di Maggio.

Il coraggio di giovani come Willy e Giogió viene ben spiegato proprio nel libro di Andrea Vitello, che suddivide la reazione umana di fronte alla violenza in tre categorie: i fomentatori, spettatori apparentemente passivi che incitano gli autori della violenza o materialmente li aiutano, gli interventisti o soccorritori della vittima ed infine gli indifferenti, che per autoprotezione o scarso livello di autostima restano passivi. In particolare la seconda categoria, “i soccorritori della vittima”, viene definita nel libro di Vitello come –persone dalle caratteristiche simili a lei, come l’empatia e bassi livelli di aggressività, ma anche caratteristiche differenti che gli permettono di soccorrerla, come la capacità di riconoscere e gestire le emozioni, e l’autoefficacia sociale. Quest’ultima caratteristica si riferisce alla capacità di formare e mantenere buone relazioni sociali, di saper gestire i conflitti interpersonali, e di essere in grado di far valere le proprie opinioni senza il timore di essere escluso. I «difensori delle vittime» prestano aiuto a queste ultime in vari modi, ad esempio denunciando l’accaduto agli adulti o provando ad interrompere l’atto di violenza/bullismo: quest’ultimo caso si è concluso tragicamente proprio per Willy e Giogió, la cui memoria è stata insignita per entrambi con la medaglia d’oro al valor civile ed è proprio ricordandoli, attraverso una legge, un palco prestigioso, una iniziativa popolare oppure, perché no, una lezione in classe, che si diffonde la cultura della civiltà in luogo della barbarie, in attesa di un necessario inasprimento delle pene: se infatti è risaputo che nell’educazione più di ogni altra cosa conti l’esempio, nella violenza esso deve riguardare non solo la sanzione ma anche il ricordo delle vittime, magra consolazione per i familiari ma unica speranza di rendenzione, per tutti gli altri.

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