Oggi non scrivo da autore di questo giornale, del quale mi fregio con grande onore di fare parte, ma scrivo da collaboratore scolastico, uno di quelli traditi dai sindacati firmatari del CCNL 19/21.
Già: tradito! Che non è una parola scritta a caso ma una parola ponderata che trova ampio spazio nei fatti.
Chi come me, dopo tanti anni, si aspettava un contratto nazionale pronto a migliorare le prospettive di un lavoro sempre più usurante e sempre meno pagato, alla fine si è visto presentare una sfogliatella amara, che gli impone maggiori mansioni con lo stesso stipendio.
Aumenta il titolo ed abbassa la paga, se vogliamo utilizzare un claim da consigliare agli amici di CGIL, CISL, ANIEF, SNALS e GILDA, per le prossime elezioni. I quali, grazie a quella firma sul contratto, hanno piegato una categoria al volere dell’amministrazione dissolvendo anni di battaglie sindacali e di conquiste fatte sul campo.
Andiamo però al perché di questo articolo.

Nei giorni scorsi è comparso un articolo del Fatto Quotidiano in cui il giornalista evidenziava come ormai, i Cs in particolare, con l’introduzione del nuovo CCNL, si trovavano a dover affrontare mansioni in più e mal retribuiti come il cambio di pannolino per i bambini disabili e quelli normodotati, su questo la CGIL interveniva smorzando i toni da un lato, e dall’altro Giuseppe D’Aprile della UIL Scuola invece faceva emergere la stortura, spiegando i contorni della questione.
A seguito di questo articolo, probabilmente i dirigenti e comunicatori della CGIL hanno capito che era un grave danno far passare il messaggio di aver firmato un contratto peggiorativo così come era emerso da quella paginata de Il Fatto.

Così hanno provato a metterci una pezza che, come si sa, può divenire più grande del buco. La CGIL con grande maestria, tipo quella che mettono in campo sui tavolini alla stazione quando fanno il gioco delle campanelle o delle tre carte, ha provato a ribaltare la questione spiegando anzi omettendo fatti e parole pur di portare acqua al proprio mulino.
Andiamoci allora a leggere l’articolo 47 del CCNL 2006/2009 che specifica quanto segue: “Prestano ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell’accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e nell’uscita da esse, nonché nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale;”.
Come si può ben intendere, la CGIL ha in modo strategico evitato di scrivere una sola parola che cambia totalmente prospettiva e ragionamento “PORTATORI DI HANDICAP”.
Infatti la CGIL, pur di tenere due piedi in una scarpa, e dire che nulla è cambiato, ha usato lo stratagemma del “dico una mezza verità” che però essendo una bugia ha le gambe corte.
Non contenti, hanno utilizzato anche l’ARAN e le sue note esplicative per rafforzare quanto detto.
Scrive l’ARAN, rispondendo ad una domanda specifica sull’argomento, e cioè se “l’igiene personale degli alunni dell’infanzia rientra nei compiti dei collaboratori scolastici”: “Tale articolo 47 al comma 2 contempla tra le mansioni del personale ATA l’assolvimento dei compiti legati all’assistenza alla persona”.
Direte voi, beh l’ARAN non dice bugie. La CGIL però sembra non leggere completamente i documenti che cita. Infatti l’ARAN risponde ad quesito con una spiegazione chiara e netta: l’igiene personale degli alunni della scuola dell’infanzia rientra nei compiti dei collaboratori scolastici? La tabella A area A del CCNL 29.11.2007 prevede chiaramente che il personale ATA presta ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell’accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e nell’uscita da esse, nonché nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale anche con riferimento alle attività previste dall’art. 47” del medesimo CCNL.

Peccato che anche qui il testo allegato parla sempre e comunque di bambini disabili e mai normodotati come si vuol far intendere, ma leggiamo.

Titolo: Assistenza igienica alunni con disabilità, UIL: “non spetta al Collaboratore Scolastico “
Basterebbe questo per chiudere qui la disamina delle mezze verità ma andiamo a leggere il testo:
Chiudiamo sulla questione economica.
La CGIL parla di nuovi compensi demandati alla contrattazione integrativa nazionale (art. 54 comma 4) la possibilità di riconoscere un compenso aggiuntivo (indennità) che, a parere della FLC CGIL, dovrà essere economicamente adeguato prevista la possibilità di compensare gli altri incarichi ordinari non rientranti nella precedente fattispecie in sede di contrattazione integrativa di istituto (art. 54 c. 2), di nuovo infatti non c’è nulla, in buone contrattazioni di istituto si è sempre previsto il famoso “incarico aggiuntivo” su assistenza ai disabili, ma mai sui bambini normodotati, in quanto non previsto.
Oltretutto, prima di questo CCNL, era necessaria la disponibilità del CS di turno a svolgere l’ incarico in questione.
Anche qui grazie ai sindacati firmatari non sarà più possibile “scegliere” ma soltanto subire l’imposizione del Ds di turno. Per la parte economica non discuto neanche sul vedremo o faremo della CGIL, anche perché di questa coperta corta che è il FIS – da dove devono uscire ogni singola spesa accessoria per far andare avanti le scuole – ormai non ci si copre più nulla, se non la faccia dalla vergogna.