Agrario ed alberghiero. Sono due termini facilmente accostabili a quello che definiscono “italian sound”. Agrario naturalmente si riferisce ai prodotti della terra e ci basta enumerare in parte le numerose tipicità tutte italiane contraddistinte dal marchio DOP, IGP e STG. Alberghiero invece ci riporta al concetto dell’accoglienza e del turismo (quasi tutti gli alberghieri sono sorti non a caso negli anni Sessanta, alcuni anche prima). Che l’Italia stia diventando un “grande attrattore” per il turismo internazionale è fuor di dubbio. Se venti anni a Lucca potevi circolare liberamente in auto nel centro storico e vedere sparuti turisti, oggi è il contrario: moltissimi turisti, centro storico come isola pedonale (bene!) e tutto esaurito ogni giorno. Per non parlare di eventi che attirano migliaia di visitatori dove se non prenoti sei mesi prima non trovi posto (il Lucca Comics). A La Spezia, uscendo dalla stazione e costeggiando il marciapiede di una delle strade che portano in centro, potrete divertirvi a contare quanti B&B ed affittacamere ci sono per ogni palazzo. Per non parlare dei Quartieri Spagnoli a Napoli, un tempo una zona sconsigliata, oggi invece luogo di attrazione, tra l’altro molto ben sorvegliato.
E l’agrario cosa c’entra? E soprattutto la scuola?
In alcune province gli istituti agrari hanno deciso di aprire dei percorsi legati all’enogastronomia. Dove non è stato fatto è perché ci sono logiche campanilistiche (siamo pur sempre in Italia). Un agrario può anche produrre: vino, olio, cibo, persino distillati. Molte di queste materie prime possono essere utilizzate all’interno dell’alberghiero (naturalmente occorrerà sempre un progetto didattico alle spalle) e consumate durante le esercitazioni. Pensiamo all’acquisto del brandy: un distillato che può essere tranquillamente prodotto a scopo didattico (con i dovuti accorgimenti ed in sicurezza: si tratta pur sempre di maneggiare alcol e gli antichi alchimisti avvertivano già dei pericoli delle cosiddette “acque corrosive”). L’alberghiero (anche se il nome attuale è Istituto Professionale di Stato per i Servizi di Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera) potrebbe promuovere delle cene didattiche anche autofinanziandosi in questo modo. Queste sono solo alcune idee, nel prossimo articolo vedremo meglio il concetto di “cena culturale”.