L’organizzazione sindacale autonoma ha inviato al Ministero dell’Istruzione e del Merito formale richiesta di chiarimenti in merito al problema della preferenza per “lodevole servizio” nelle domande dei concorsi docenti e di quello per dirigenti scolastici 2023. “Il chiarimento – afferma Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è diventato necessario e indispensabile anche per rispettare la normativa vigente in tema di decertificazione e per evitare un ulteriore quanto inutile gravame per le già congestionate segreterie delle istituzioni scolastiche italiane”.
Stamane, alle 23.59, scade la possibilità di presentare domanda per partecipare alla prima delle tre procedure concorsuali collegate al Pnrr che porteranno all’assunzione di circa 70 mila nuovi insegnanti nella scuola pubblica: sul “lodevole servizio” che ogni aspirante dovrebbe dichiarare, anche a seguito delle risposte ambigue dell’amministrazione, si è creata più confusione che chiarezza. La questione, in particolare, ha causato non pochi dubbi agli aspiranti dopo alcune note di risposta di alcuni Ambiti Territoriali Provinciali e della stessa Direzione generale del personale scolastico, nelle quali viene affermato che per fruire della suddetta preferenza sia necessaria una apposita dichiarazione da parte del dirigente scolastico dell’istituto dove si presta servizio.
Inoltre, anche se la chiusura delle istanze dei concorsi docenti è prevista per oggi, è pur vero che la confusione creata da queste note investirà a breve la procedura del concorso per dirigenti scolastici, la cui scadenza per candidarsi è fissata al 17 gennaio prossimo, e – se non chiarita definitivamente – tornerà sicuramente anche per i successivi concorsi che verranno banditi entro i prossimi 18 mesi.
Il sindacato Anief, pertanto, ha chiesto al Ministero una nota ufficiale che chiarisca che la preferenza riguardante il “lodevole servizio” possa essere espressa dagli aspiranti indipendentemente dall’attestazione prodotta dal proprio dirigente scolastico, riprendendo quindi la formulazione prevista dal D.M. 50/2021, la quale sebbene riguardasse in modo specifico la terza fascia ATA tuttavia si occupava, in questo caso, di una preferenza che interessa tutto il personale scolastico, docenti compresi.