Siamo vicini alla fatidica data di riapertura delle scuole in Campania, a meno che il Presidente della Regione non cambi idea all’improvviso. Siamo nel pieno della seconda ondata. I ragazzi non sanno ancora come andrà a finire quest’anno scolastico, si potrebbero ritrovare un anno in ritardo rispetto al resto d’Italia e sicuaremte rispetto al resto degli studenti europei. Anche quando la Campania era zona gialla il famigerato “sceriffo” come lo hanno sopranominato nei social, continuava con la sua linea dura nei confronti delle scuole, come se fossero luogo di ritrovo per i batteri del Covid, non capendo che la scuola è probabilmente il luogo più sicuro.
In 8 mesi abbiamo scoperto l’innovazione tecnologica, è vero, ma l’Italia non è ancora pronta a livello di infrastrutture per rendere la vita “facile” agli studenti, partendo da quelli delle elementari finendo agli universitari, includendo sopratutto gli studenti diversamente abili. In diverse circostanze i bambini soprattutto della primaria, si sono trovati in difficoltà con la DAD (Didattica a Distanza) o DID, anche se Google Classroom offre un’interfaccia abbastanza intuitiva. Probabilmente in futuro potrà servire per rendere la scuola più tecnologica e meno cartacea, però questo deve avvenire all’interno della stessa creando una collaborazione tra studenti e professori/maestri. Non può avvenire tenendo i professori a casa, alcuni anche anziani, che si ritrovano anche loro proiettati nel mondo della tecnologia senza aver mai approcciato con queste piattaforme online.
Tornando al governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha firmato l’Ordinanza n.90, che proroga la sospensione delle attività educative in presenza della scuola dell’infanzia e delle prime classi della scuola primaria fino al 23 novembre. Quindi con ogni probabilità salvo imprevisti, il 24 gli alunni che rientrano in questa fascia dovrebbero ritornare finalmente a scuola.
Adesso si apre uno scenario surreale, fino a 24 ore prima dell’ordinanza ci sono state manifestazioni delle mamme contro De Luca per la sua decisione di chiudere la scuole. Negli ultimi giorni invece si è capovolta la situazione, Campania in zona rossa con De Luca pronto a riaprire e le mamme in rivolta “minacciando” di non mandare i propri figli a scuola per paura del contagio. Addirittura leggendo alcuni commenti su Facebook si criticano a vicenda, c’è chi è d’accordo e chi no. Sbirciando un po’ sui profili dei contendenti, si può notare il perché del NO al ritorno tra i banchi. E’ anche brutto ribare, ma tra i commenti si denota un livello di cultura medio-basso e visualizzando appunto questi profili si può capire il motivo per cui questa fazione del NO accetterebbe la DAD.
Che dire, questo Coronavirus oltre che renderci la vita difficile mette anche in evidenza queste diversità di pensiero.
Fateci conoscere le vostre considerazioni, scrivendo a lavocedellalive@gmail.com
Elementari e materne sempre aperte. I bambini sotto i 12 anni trasmettono meno il virus, sono controllati dalle famiglie ed è responsabilità dei genitori cercare di ricorrere il meno possibile all aiuto dei nonni…. Tenerli a casa significa mettere in difficoltà le famiglie e fare una scuola nn di qualità… Alle elementari hanno bisogno della presenza e nn sono autonomi…cmq se una mamma vuole tenere suo figlio a casa bisognerebbe trovare un modo, magari attraverso lezioni da scaricare online, per farle gestire come meglio crede la scuola e fare un esame alla fine dell anno per promuovere il bimbo nella classe successiva…. Ovviamente se scegliesse questa strada dovrebbe tenerlo a casa fino a fine anno scolastico.