“Nessun ripensamento sul ritorno a scuola in presenza” ha detto il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi. Il ministro è stato categorico sull’appello firmato da oltre 1.500 presidi per chiedere di posticipare di due settimane (restando in Dad) il rientro tra i banchi di lunedì, per permettere di vaccinare tutti gli alunni.
“Siamo molto attenti a voci che ci arrivano dal Paese, ma anche dalle tante voci che ci dicono che la scuola debba restare in presenza”, ha detto Bianchi. “Abbiamo una situazione differenziata nel Paese e la si affronta differenziando”.
Draghi e Bianchi annunciano quindi nessun posticipo, la scuola riaprirà secondo le date stabilite e in presenza. E’ quanto avrebbe ribadito il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, nell’incontro con i sindacati della scuola. Nel corso della riunione tra il premier Draghi e i ministri dell’Istruzione Patrizio Bianchi e della Salute Roberto Speranza e il commissario all’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo a Palazzo Chigi, inoltre, è emersa la volontà di rivedere il numero di contagi che fa scattare la Dad per tutta la classe. Il ministro Bianchi, rispondendo ai sindacati che hanno chiesto chiarezza, poi ha ricordato che ci sono più di 900 milioni per la scuola, che si aggiungono alle molte risorse, oltre 17 miliardi, previste nel Pnrr. Cifre importanti, che consentono interventi nell’immediato, di contrasto all’emergenza pandemica e per la valorizzazione del personale.
Sulla questione del rientro o meno a scuola in presenza visti i continui aumenti dei casi di Covid, si era espressa la Uil. “Nulla è stato detto in merito alle misure che saranno prese in Consiglio dei ministri per il rientro a scuola il 10 gennaio. Un silenzio, dopo il vertice di Palazzo Chigi sul tema (ragione per la quale la riunione è stata spostata di un’ora e mezza) che i sindacati non attendevano, giudicato uno sgarbo istituzionale”, ha fatto sapere la Uil Scuola dopo l’incontro con Bianchi. “Su questo tema – ha affermato il segretario, Pino Turi – il ruolo del sindacato è di tutela della salute dei lavoratori e della comunità scolastica. Nessun dato ufficiale è stato diffuso sui contagi a scuola e sul tracciamento. L’accordo firmato (su distanziamento, aereazione, tracciamento, presidi sanitari) è rimasto sostanzialmente inattuato”, ha concluso.