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D. Novara, noto pedagogista dichiara la sua avversione alla valutazione numerica. Il suo post di settembre presenta una criticità logica
D. Novara, la sua dichiarazione incappa nella fallacia logica
D. Novara, noto pedagogista ha espresso più volte il suo dissenso verso la valutazione numerica. Il mio recente commento riguardava un intervento di ottobre pubblicato su un quotidiano. Ne esiste un altro (settembre 2023), però espresso sotto forma di post su Facebook. Il pedagogista ha affermato che voti come 2- e 2+ sono percepiti come delle umiliazioni e fortemente demotivanti da parte dei ragazzi.
Concettualmente è praticamente identico a quello di ottobre.
Ovviamente come ho scritto non condivido la posizione di D. Novara. In quell’intervento ho messo in risalto le criticità pedagogiche e sintetizzate nell’immagine della bolla che separa dalla realtà. Qui, invece intendo soffermarmi sulla presenza di una criticità logica. La dichiarazione di D. Novara è un esempio di fallacia della generalizzazione indebita. Non si può attribuire a pochi casi, sicuramente conosciuti dal professore, il carattere di ricorrenza sistematica, caratterizzando negativamente la valutazione numerica. E’ palese la contraddizione logica. Purtroppo la comunicazione postmoderna vive di criticità logiche. Alcune intenzionali come quelle che intendono amplificare lo stato d’assedio (Z. Baumann) declinato nella paura (fobocrazia); altre invece sfuggono al controllo dell’emittente come gli errori formali. Spesso però queste assumono il carattere di verità, condizionando il giudizio di molti e spesso le decisioni politiche.