Il dolore ai piedi è un sintomo frequente che può coinvolgere sia sportivi che sedentari a qualsiasi età. In alcuni casi ti impedisce di camminare correttamente o svolgere un’attività fisica.
Situazione che può avvenire anche in assenza di traumi, nessuna distorsione, nessuna frattura o lesione legamentosa. Hai provato tante terapie ma spesso inefficaci e mai risolutive definitivamente.
Quando soffri di dolore al piede (fascite plantare, tallonite,ecc) o all’articolazione della caviglia, spesso ci concentriamo unicamente sulla funzionalità e sulla riduzione del dolore di tali strutture.
Il piede e l’articolazione della caviglia rappresentano le ultime strutture degli arti inferiori, motivo per cui, durante la stazione eretta, la deambulazione e la corsa subiscono i carichi del nostro corpo.
Probabilmente la causa del tuo dolore, risiede in altre strutture che stanno “ostacolando” la fisiologia del tuo piede e della tua caviglia.
Il piede e la caviglia svolgono diverse funzioni importanti, tra cui il sostegno del peso corporeo, il mantenimento dell’equilibrio, ammortizzazione e propulsione.
Per funzionare correttamente, necessitano di una certa mobilità; non solo, alcuni distretti articolari, possono ostacolare la loro corretta fisiologia, durante la stazione eretta.
Nella zona plantare, vi sono tantissimi recettori, che ricevono e inviano informazioni al Sistema Nervoso Centrale; attraverso un sistema di afferenze e efferenze, rappresentando una struttura importante nella postura.
Inoltre il sistema visivo, vestibolare e propriocettivo hanno una influenza determinante non solo sull’appoggio plantare ma su tutto il sistema posturale.
Pensiamo a un’ autovettura: il carico di tutta la carrozzeria, del motore e dei passeggeri e di eventuali bagagli, si concentra sui quattro ammortizzatori.
Se posizionassimo i bagagli su un lato della autovettura per parecchi anni e per parecchi chilometri noteremo un consumo anomalo degli ammortizzatori.
In maniera analoga può succedere al nostro sistema muscolo scheletrico.
I piedi e le caviglie sono influenzati dai carichi che vengono dall’alto, catena discendente; ginocchio, anca e tratto lombare della colonna vertebrale, sono fondamentali sia nella stazione eretta che nella dinamica del passo; ogni loro disfunzione o restrizione di mobilità può incidere negativamente sul movimento di piede e caviglia
Un appoggio alterato del piede e un deficit di mobilità dell’articolazione tibiotarsica , può provocare eccessivi stress meccanici, fino all’insorgenza del dolore.
Come può agire l’Osteopatia?
Come detto in precedenza, è fondamentale innanzitutto che non vi siano fratture o lesioni legamentose.
Come sapete, l’Osteopatia considera l’individuo nella sua globalità; ogni parte del corpo è dipendente dalle altre e il corretto funzionamento di ognuna, assicura quello dell’intera struttura.
Il piede, spesso è una struttura adattativa; deve sostenere il peso del corpo e permettere al corpo di muoversi, adattandosi agli stimoli che provengono dall’alto.
Attraverso una attenta valutazione e l’utilizzo di tecniche manuali, l’Osteopata andrà a “liberare” quelle articolazioni che possono incidere negativamente sulla meccanica del piede-caviglia.
La seduta Osteopatica non sarà quindi solo concentrata sulla manipolazione di piede e caviglia, ma andrà a valutare eventuali disfunzioni di ginocchio, anca e colonna vertebrale.
L’Obiettivo sarà quindi quello di migliorare sia la qualità dell’appoggio del piede, (distribuzione dei carichi su avampiede, mesopiede e retropiede), sia favorire una maggiore simmetria degli arti inferiori, al fine di ridurre stress eccessivi a carico di un piede, riducendo il dolore.