Roma, 25 novembre – Nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Filcams, Flai, Flc e Fp insieme al Municipio XII di Roma hanno pitturato di rosso una panchina della città, in Largo Bernardino da Feltre a Trastevere, e posto una targa per ricordare il numero gratuito 1522 per segnalare casi di abusi o violenze.
“Siamo onorati di collaborare con la Cgil e di creare una rete che può fare davvero la differenza – ha affermato nel suo intervento Elio Tomassetti Presidente del Municipio XII -. Nel XII Municipio ci sono due centri di accoglienza, ma è necessario intervenire anche nell’ambito lavorativo e sociale. E l’amministrazione pubblica da sola non può farcela.”
“Quello del contrasto alla violenza sulle donne è un tema su cui si deve lavorare anche all’interno della contrattazione – così Angelo Paolella, segretario nazionale Flai Cgil ha raccontato l’attenzione della categoria per tutelare le lavoratrici e i lavoratori -, ma è anche indispensabile intervenire da un punto di vista culturale, prevedendo una formazione.”
“Quello di oggi è un segnale di speranza”. È il messaggio di Manuela Calza segretaria nazionale Flc Cgil. “Il primo passaggio per vincere le violenze di genere è quello di capire che è una ferita e una sconfitta non solo delle donne, ma di tutta la società. Occorrono politiche sia di prevenzione che di sostegno e accompagnamento. È necessario un cambio culturale attraverso le nuove generazioni.”
“Bisogna mettere insieme le forze con tutte le istituzioni, il mondo del lavoro e dell’associazionismo – ha affermato Maria Grazia Gabrielli, segretaria generale Filcams Cgil -. Bisogna essere parte attiva. Ogni luogo è un luogo dove poter agire e poter cambiare. Ricordiamo però che questo è un tema che esce dai confini del nostro Paese, è una battaglia globale. Io credo che lo slogan di questa giornata non possa che essere Donne, vita e libertà”.
Attenzione alla situazione oltre confine anche da parte di Serena Sorrentino, segretaria generale Fp Cgil. “Si lavora sull’emergenza, ma poco sulla prevenzione. C’è bisogno di fare un percorso di consapevolezza, nei bambini, negli uomini. Ci sono violenze che si possono curare, ma ci sono anche violenze invisibili, difficili da denunciare e da eradicare. Noi siamo partigiani contro la violenza sulle donne, ci uniamo al grido delle donne afgane che hanno il coraggio di denunciare e di provare a rovesciare un regime. La libertà della persona è l’unico spazio di democrazia che abbiamo. Chissà quanti cittadini passando davanti a questa panchina penseranno di poter fare la propria parte.”
Ha partecipato alla giornata anche Lara Ghiglione, Responsabile delle Politiche di genere della Cgil. “Questa panchina è un’assunzione di responsabilità per fare tutto il possibile per contrastare la violenza sulle donne. 1 milione e 400 mila donne ha subito molestie nel luogo di lavoro. Un fenomeno sottostimato, sotterraneo per la paura di denunciare e di perdere il lavoro. Questo perché le donne hanno condizioni lavorative penalizzanti. La nostra azione può fare la differenza. Ci vuole una campagna di sensibilizzazione, ma anche formazione. È importante parlare ai giovani, agli studenti nelle scuole per educare alla cultura del rispetto. Bisogna dare una vita libera alle donne che non la stanno vivendo”.