Escalation: prima o poi finirà male con gli alunni che sparano ai prof

condotta alunno che spara

Se si trattasse di una serie crime di quelle americane, piene di ‘profiler’ e ricostruzioni scientifiche, saremmo di fronte alla più classica delle “escalation”. Prima a Rovigo l’ anno scorso, poi a Bari il 30 settembre e solo venerdi 13 a Vallo della Lucania. Sparare ai prof. in classe (per ora con pistole poco offensive) sembra essere la moda del momento tra gli adolescenti che vanno a scuola.

E se il ministro Valditara è intervenuto pesantemente per abbassare il voto in condotta agli studenti di Rovigo protagonisti della bravata di ottobre 2022, la punizione non sembra aver avuto grandi effetti visto l’ inizio di anno scolastico di cui ci parlano le cronache pugliesi e campane. Anzi.

La sensazione è che piuttosto si rafforzi il principio di emulazione tra coetanei, tanto che chi riporta la notizia parla di non meglio specificati challenge digitali che consisterebbero proprio nel colpire un prof in classe per poi finire in presidenza o perfino sui giornali.

Solo che, challenge o non challenge, la cronaca dell’ ultimo episodio citato, quello di Vallo della Lucania, fa pensare all’ escalation di cui sopra.

A colpire dell’ episodio avvenuto a Vallo della Lucania è anzitutto che, a stare a quanto riportato dal quotidiano il Mattino e poi ripreso da molte testate, la vittima prescelta non fosse una docente dell’ alunno che ha sparato. A quanto riportano le cronache reperibili in rete, si trattava di una docente di sostegno impegnata con un alunno disabile mentre in cattedra c’ era un altro docente che, inoltre, si trovava in quella classe per una sostituzione di una collega assente. La vittima non era quindi un docente (o una docente) in particolare, magari particolarmente severa con il ragazzo o semplicemente antipatica, quanto piuttosto un simbolo, quello dei docenti in generale. A far da contraltare all’ approssimazione nella scelta del bersaglio, colpisce di converso la meticolosità dell’ alunno che ha preparato la bravata portando con sé la pistola e le munizioni e che, dopo aver sparato, ha nascosto l’ arma nello zaino di un suo compagno.

In cosa consisterebbe l’ escalation? Ma è chiaro. Se inaccettabile è che uno studente spari (anche per scherzo) ad un suo professore (magari a suo giudizio troppo severo o semplicemente troppo antipatico), preoccupante è che qualcuno spari ai professori per il ruolo che ricoprono.

Certo, anche a Vallo della Lucania la pistola era a pallini, una pistola giocattolo, e i danni fisici sono stati contenuti. Solo che il profiler di cui si parlava all’ inizio avrebbe certamente il dubbio che prima o poi la pistola potrebbe diventare anche vera.

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.