Filippo Caccamo, attore e comico con un passato recente da supplente di lettere è entrato a gamba tesa nella discussione sull’abolizione dei voti riferendosi anche al caso di Annalena Benini, direttrice del Salone del Libro che dopo il 3 preso in una verifica da suo figlio “considerava il voto offensivo e una scuola senza voti”, ritiene infatti legittimo e sacrosanto pensarlo pur non condividendo per nulla l’idea di una scuola senza voti infatti a forza di parlare di voti si sta perdendo di vista cosa è veramente un voto.
Caccamo ha ribadito che il voto è la valutazione di prova di un momento e tutti nella vita abbiamo preso brutti voti e con la sua proverbiale schiettezza ha concluso con un esempio anche calcistico con Messi e Ronaldo perché entrambi sono campioni ma entrambi hanno perso più di una partita.