Gianni Rodari, il maestro che raccontava la realtà con la sua fantasia

gianni rodari

Gianni Rodari… un maestro anzi IL maestro che raccontava la realtà con la sua fantasia scomparso prematuramente a solo 59 anni nel 1980 e le sue filastrocche erano anzi sono per bambini ma anche per adulti perché raccontano la vita con un tocco che solo lui poteva dare.

Gianni Rodari nacque il 23 ottobre 1920 nella cittadina di Omegna sulle rive del lago d’Orta in Piemonte figlio di un fornaio e di una commessa, dopo la morte del padre si trasferì nel 1929 con la madre a Gavirate in provincia di Varese e nel 1931 cominciò a frequentare il seminario di Seveso non lontano da Monza ma presto capì che quella non era la sua strada e nel 1934 si iscrisse all’ Istituto magistrale “Manzoni” di Milano e concluse nel 1937 gli studi magistrali a Gavirate: da questo diventò IL “maestro”.

La prima esperienza di Rodari fu come precettore presso una famiglia di ebrei tedeschi nel 1938 che si era rifugiata a Sesto Calende in provincia di Varese, poi nel 1939 si iscrisse all’Università del Sacro Cuore di Milano ma dopo alcuni esami decise di lasciare l’università e cominciò ad insegnare nelle scuole elementari del varesotto.

Con l’entrata in guerra nel 1940 venne esonerato dal servizio militare e durante la Seconda Guerra mondiale insegnò nelle scuole elementari di Uboldo e Ranco ma nel 1943 con la Repubblica Sociale Italiana venne richiamato alle armi e inviato all’ospedale di Baggio a Milano.

Terminata la guerra diresse il quotidiano comunista “L’Ordine Nuovo” e collaborò con il “Corriere Prealpino” di Varese e cominciò a pubblicare i primi racconti e le prime filastrocche poi aprì nel 1949 sull’edizione milanese dell’Unità, la rubrica intitolata “La domenica dei Piccoli” ma lasciò dopo un anno di collaborazione nel 1950.

Nel 1950 il deputato comunista Giancarlo Pajetta lo chiamò a fondare e a dirigere il periodico per ragazzi dal titolo “Pioniere” che diresse per anni e nel 1951 cominciò le sue pubblicazioni di filastrocche, il suo primo libro pubblicato è “Il libro delle filastrocche”. Dal 1951 fino alla prematura scomparsa nel 1980 scrisse tantissimi più di cento libri per ragazzi.

Rodari nel 1972 ricevette dal presidente della Repubblica Giovanni Leone il premio “Saint Vincent per il giornalismo” e nel 1973 il Premio “Hans Christian Andersen”, premio dedicato alla letteratura per l’infanzia.

Nel 1973 pubblicò Grammatica della fantasia. Introduzione all’arte di inventare storie, il suo unico libro teorico e destinato ai pedagogisti e ai maestri. Rodari fu sempre portavoce del pacifismo “militante” nelle sue filastrocche e cercò di portare avanti anche gli ideali di una scuola antifascista, laica e democratica con la sua ONLUS  Coordinamento Genitori Democratici.

Continuò fino a poco prima alla prematura scomparsa nel 1980 la sua attività pedagogica incontrando bambini, genitori e maestri. Si spense a Roma il 14 aprile 1980 e venne sepolto al Verano dove riposa tuttora.

Per conoscere la vita e le opere di Rodari è consigliata una visita del Museo Rodari nella sua città natale di Omegna (VB).

Concludo questo piccolo ricordo del maestro Gianni Rodari con una sua filastrocca e un’intervista risalente a fine anni ’70.

C’è una scuola grande come il mondo

C’è una scuola grande come il mondo.

Ci insegnano maestri e professori,
avvocati, muratori,
televisori, giornali,
cartelli stradali,
il sole, i temporali, le stelle.
Ci sono lezioni facili
e lezioni difficili,
brutte, belle e così così…
Si impara a parlare, a giocare,
a dormire, a svegliarsi,
a voler bene e perfino
ad arrabbiarsi.

Ci sono esami tutti i momenti,
ma non ci sono ripetenti:
nessuno può fermarsi a dieci anni,
a quindici, a venti,
e riposare un pochino.
Di imparare non si finisce mai,
e quel che non si sa
è sempre più importante
di quel che si sa già.
Questa scuola è il mondo intero
quanto è grosso:
apri gli occhi e anche tu sarai promosso!

 

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