Dopo averne seguito l’iter legislativo ed ampiamente dibattuto sull’argomento, il Liceo del Made in Italy è legge n. 206 del 2023, ma i dubbi sollevati sin qui permangono e, al momento, non hanno risposta. Da un colloquio informale con alcuni Dirigenti Scolastici della scuola secondaria di secondo grado, coinvolti in queste ore in un tour de force per accogliere la nuova disposizione normativa, sono emerse considerazioni interessanti sulle possibili difficoltà relative alla partenza del nuovo indirizzo di studi già nel prossimo anno scolastico.
Eccole sintetizzate in tre punti:
1) Difficoltà nel presentare alle famiglie un indirizzo di cui si conosce soltanto l’impianto del biennio: considerato che le scuole che potranno fare richiesta del Liceo del Made in Italy sono quelle che già erogano il LES, non si comprende come poter invogliare famiglie e studenti a considerare un percorso di studi di cui si conosce meno della metà della programmazione in luogo di un altro, il LES per l’appunto, già ben definito, collaudato ed in crescita costante.
2) Dubbi su come risolvere eventuale esubero di docenti delle Scienze Umane: fermo restando che la nota n. 41328 diramata in questi giorni a tutte le istituzioni scolastiche interessate parla chiaramente di invarianza sia finanziaria che di personale, non si comprende come si potranno collocare eventuali docenti di Scienze Umane, che dovessero risultare in esubero in caso di attivazione di qualche classe prima del nuovo Made in Italy a danno del LES.
3) L’unico caso in cui si avesse la possibilità di far convivere i due indirizzi di studi è quello in cui si sia formata una prima in meno in indirizzi diversi dal LES, e la si voglia sostituire con una prima del Liceo del Made in Italy senza rinunciare alle sezioni del LES: in tal caso si dovrebbero gioco forza assumere docenti delle cdc previste dal Made in Italy, si pensi ai docenti della A046, il che appare inverosimile in assenza di nuovi fondi.
Intanto, in questo clima di incertezza i Dirigenti Scolastici dovranno interpellare in questi giorni gli organi collegiali per decidere se presentare o meno richiesta congiunta ad USP e Regioni dell’attivazione del nuovo percorso di studi, richiesta che, sempre secondo la nota n. 41328, potrà essere presentata entro il prossimo 15 gennaio per poi consentire, in caso di accoglimento dell’istanza, le eventuali iscrizioni al Liceo del Made in Italy dal 23 gennaio al 10 febbraio sulla piattaforma UNICA.
Insomma una corsa contro il tempo, che peraltro il Presidente di Apidge Ezio Sina ha definito “frettolosa” in un post sulla sua pagina Facebook rilevandone palesi anomalie, come quella di aver diramato proprio la nota operativa n. 41318, concernente disposizioni operative sulla nuova legge n.206 , in buona sostanza prima della sua stessa entrata in vigore, prevista in Gazzetta Ufficiale il prossimo 11 gennaio 2024, come si evince dalla nota allegata al post di Sina.
In conclusione da qualunque parte, al momento, si esamini la vicenda e in attesa di essere smentiti dalla sua evoluzione, la domanda da porsi sembra una soltanto: Liceo del Made in Italy, cui prodest?
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