Il Sottosegretario di Stato all’Istruzione e al Merito, Paola Frassinetti, partecipa al nuovo appuntamento di approfondimento giornalistico de La Voce della Scuola

Il Sottosegretario di Stato all’Istruzione e al Merito, Paola Frassinetti, partecipa al nuovo appuntamento di approfondimento giornalistico de La Voce della Scuola

La terza puntata del nuovo format del giornale La Voce della Scuola condotta da Doriana D’Elia con la regia del direttore Diego Palma ospita, attraverso un’intervista esclusiva, il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione e del Merito, Paola Frassinetti.

Occupazione e autogestione scuola: due must delle proteste studentesche degli Anni ’90. Sottosegretario, la chiave di lettura del ritorno dell’attivismo giovanile, atto sporadico, quello dell’istituto romano, o un atto di protesta strutturato? I giovani di oggi hanno coscienza dei loro diritti civici ed etici nella società moderna?

Non mi stupisce il fatto che questi studenti protestino, relativamente a delle criticità inerenti alla scuola, ma che lo facciano adesso. Capisco che la pandemia abbia frenato la possibilità di effettuare assemblee, ma credo che ci sia un grosso pregiudizio ideologico nel fare le contestazioni ora che si è istaurato da pochissimo tempo il nuovo governo, quando mancanze di progettualità e criticità sulla situazione generale della scuola sono maturate negli anni precedenti. Non si può pretendere che un governo in soli 10 giorni risolva i problemi aperti. Quindi, nessun timore di queste proteste, che ci sono sempre state. Se i ragazzi hanno questa necessità di avere delle interlocuzioni fra di loro, o comunque di effettuare delle assemblee, ben venga, ma non vorrei si trattasse di pregiudizio ideologico, perché questa è la democrazia e questo è un governo pienamente eletto. Le carenze della scuola, che sussistono, non sono state determinate da questo governo.

Con lo slogan “NON SANATORIA MA RISARCITORIA” si affronta un tema ampio, finora condotto dai banchi dell’opposizione, mi riferisco alle irregolarità nel concorso a dirigente scolastico del 2017 quale sarà l’epilogo di questo anomalo stralcio di storia della pubblica istruzione?

Mi sono spesa dai banchi dell’opposizione a favore di chi è incappato in questo concorso del 2017, anomalo, che ha impedito a dei dirigenti scolastici di entrare in funzione. Quando si intersecano le questioni relative ai concorsi con la giustizia amministrativa, la politica deve capire quando, se e come intervenire. La situazione, dal punto di vista della giustizia, è molto frammentata. Ci sono sentenze del Consiglio di Stato e del TAR, non tutti hanno un’uniformità di fondo. Alcuni dirigenti scolastici sono stati retrocessi a docenti dalla magistratura e questo è un problema. Queste irregolarità si sono dimostrate palesi. Una volta che il quadro può essere esaminato con una uniformità anche da un punto di vista giuridico, la politica si deve fare carico di dare una linea di trasparenza e di coerenza a queste sentenze, in modo che non ci sia nocumento per nessuno. Mi auguro che queste sentenze vadano nel segno del consolidamento della valutazione di una posizione che era legittima da parte dei dirigenti scolastici ricorrenti.

“Fratelli d’Italia è la forza più votata da impiegati e insegnanti da sempre roccaforte dem”. Ciò è quanto afferma il corriere della sera all’indomani delle elezioni politiche. Chiusa la partita economica nell’accordo con ARAN e Sindacati, quali saranno le prossime mosse di orientamento politico-ministeriale?

Noi, ovviamente, abbiamo avuto il consenso per quello che abbiamo fatto, per le nostre battaglie. Questo contratto che il Ministro Valditara è riuscito a concludere con i Sindacati è stato un atto di discontinuità, perché era da tanto tempo che questo non avveniva. Dunque, la nostra stagione si è aperta con un atto di inversione di rotta rispetto al passato, di capacità di ascoltare i lavoratori del mondo della scuola. Certo, rimangono le problematiche, come il precariato e i vincoli di mobilità, e in questo senso si sta studiando una soluzione che possa, compatibilmente alle risorse che avremo a disposizione in un momento così critico, causa una situazione energetica inaspettata e del tutto unica, di poter intervenire anche per quel che riguarda l’organico ATA, che, ricordiamo, ha sostenuto un grandissimo sforzo risolutivo, durante il periodo della pandemia e merita un riconoscimento per aver garantito questo filo di comunicazione che non si è mai interrotto tra gli studenti e la scuola. Quindi, siamo consapevoli che ci siano queste questioni che tenteremo di risolvere.

Col nuovo dicastero avete ereditato disbrighi burocratici che vanno ad oggi per le cosiddette vie lunghe e mi riferisco alle procedure per il riconoscimento delle abilitazioni all’estero, i docenti specializzati o abilitati nell’unione europea, bloccati dal sottoscrivere contratti con riserva, cosa debbono aspettarsi nel breve periodo?

Anche qui la parola va ai Magistrati e, relativamente alle abilitazioni all’estero, so che c’è una sezione plenaria del Consiglio di Stato. Esiste questa molteplicità di ricorsi e attendiamo le indicazioni della Magistratura su questo punto.

 

Vincoli e mobilità: sarà considerata l’applicazione delle procedure previste dal DL 37/22?

Questa è una problematica che da tanto tempo incontra le proteste dei docenti. Tutte le soluzioni saranno esaminate e questo provvedimento sarà tenuto in conto. Prospettiamo un quadro in cui non ci siano controindicazioni per decidere anche come adattare la vasta platea interessata alle nuove regole.

L’organico aggiuntivo in legge di bilancio. Può anticiparci quale sarà la posizione del governo?

Non farò demagogie, devo confrontarmi con il Ministro, che, come si è già dimostrato nella stesura del contratto con i Sindacati, è molto sensibile alle problematiche del mondo della scuola. Ci deve essere una sua presa di posizione.

 

Il prossimo argomento che tratteremo nel successivo appuntamento con la rubrica, è la vicenda dell’INVALSI, ovvero, la schedatura degli studenti fragili, nuovi ambienti di apprendimento e fondi PNRR. Qual è la Sua posizione in merito?

L’INVALSI è una struttura utile se ben usata e non può diventare un appesantimento, anche da un punto di vista della spesa, se non c’è un’utilità stringente. In tante situazioni ci si avvale dell’INVALSI, sia su indicazione dell’Europa che dei dati che emergono, soprattutto con un PNRR così vasto da mettere a regime. Sulla questione collegata agli studenti fragili è importante fare delle riflessioni e sarà mia cura farne in prima persona.

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