La riforma dei professionali e tecnici prevista dal PNRR e fortemente voluta dal ministro Valditara prevede la sperimentazione del modello 4+2 quindi una riduzione del ciclo scolastico da 5 a 4 anni a cui aggiungere un percorso in uscita dopo il conseguimento del diploma con un biennio negli Istituti Tecnici Superiori (ITS).
Gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sono scuole ad alta specializzazione tecnologica e sono ad oggi 143, concentrate soprattutto nelle regioni del centro-nord. L’obiettivo della riforma è un percorso unico con un biennio post diploma negli ITS. Potrà aderire come quota sperimentale il 30% degli istituti suddivisi su base regionale. Potranno essere aumentate le ore di PCTO e potranno essere coinvolti esperti esterni da parte degli istruiti. Il ministro Valditara ha rassicurato i docenti che gli organici dei professionali e tecnici rimarranno invariati quindi non ci saranno tagli.
L’Associazione Nazionale Presidi guidata Antonello Giannelli e il vice presidente di Confindustria, Gianni Brugnoli hanno dato fin da subito parere favorevole alla riforma mentre i sindacati si sono dimostrate più fredde o contrarie alla riforma.
Le reazioni alla riforma dei sindacati sono state diverse, la FLC CGIL fortemente contraria, attendista la CISL SCUOLA mentre è stata accolta con perplessità da parte della UIL SCUOLA e ANIEF. Le critiche sono soprattutto per il “taglio” del quinto anno, per l’aumento delle ore del PCTO e per il coinvolgimento di esperti esterni nelle istituzioni scolastiche.
Nell’anno scolastico 2023/2024 le iscrizioni nei professionali sono state il 12,7%, le iscrizioni nei tecnici il 30,9% mentre nei licei fanno sempre la parte del leone con ben il 57,1% delle iscrizioni. L’obiettivo del Ministero è anche aumentare le iscrizioni nei professionali e tecnici.
L’indirizzo più scelto nel 2023/2024 nei tecnici è “Amministrazione, Finanza e Marketing”, preferito dall’8,7% delle studentesse e degli studenti mentre nei professionali l’indirizzo più scelto è stato “Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera” preferito dal 4% delle studentesse e degli studenti.