Passa definitivamente il disegno di legge Valditara sulla riforma degli istituti tecnici e professionali, lasciando strascichi polemici a causa dell’uso della parola “addestramento”. La legge, che è stata approvata definitivamente alla Camera, prevede la possibilità di stipulare contratti di prestazione d’opera per attività di insegnamento, formazione e addestramento in collaborazione con imprese private.
Indice
I punti chiave della riforma
Durata dei percorsi tecnici: La riforma introduce percorsi tecnici quadriennali.
Coinvolgimento di soggetti privati: Le regioni e gli uffici scolastici potranno stipulare contratti con enti privati per attività di insegnamento, formazione e addestramento.
Contratti di prestazione d’opera: Questi contratti riguardano le attività laboratoriali e i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto).Le critiche
L’ opposizione e la polemica sull’ “addestramento”
L’opposizione, rappresentata principalmente dal Movimento 5 Stelle (M5S) e da esponenti del Partito Democratico (Pd), critica duramente l’uso del termine “addestramento”, sostenendo che la scuola dovrebbe educare e non addestrare. Secondo Vittoria Baldino del M5S, la riforma rischia di trasformare gli studenti in “cavie da laboratorio” obbedienti, mentre Michela De Biase del Pd afferma che solo i soldati vengono addestrati, non gli studenti.
La Flc-Cgil
Il sindacato Flc-Cgil, tramite la segretaria Gianna Fracassi, ha espresso preoccupazione per quella che considera una privatizzazione del sistema pubblico di istruzione. La riforma, secondo il sindacato, potrebbe portare a una riduzione della qualità formativa e creare percorsi di formazione di serie B, con una maggiore enfasi sull’apprendistato e il Pcto (percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) a discapito della didattica generale. Questo, secondo Fracassi, rischia di svantaggiare ulteriormente le classi sociali meno abbienti, creando un sistema educativo segregante e selettivo.
A favore della Riforma
Il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha difeso l’uso del termine “addestramento” citando l’Enciclopedia Treccani, che definisce il termine come un sinonimo di istruire e preparare. Valditara ha sottolineato che il termine è appropriato nel contesto della riforma, che mira a integrare l’istruzione con esperienze pratiche e professionali.
Andrea Pellicini di Fratelli d’Italia ha sottolineato l’importanza della formazione professionale, evidenziando come i corsi triennali di formazione abbiano ridotto l’abbandono scolastico nella provincia di Varese. Pellicini ha criticato l’opposizione per concentrarsi su questioni terminologiche invece che sul significato profondo della riforma.
In ogni caso, nonostante le polemiche in aula e fuori dall’ aula, l’emendamento del M5S per rimuovere la parola “addestramento” non è passato, e la riforma Valditara è stata approvata. Non resta altro da vedere come questa riforma influenzerà realmente il sistema educativo italiano e se le preoccupazioni sollevate si concretizzeranno nella pratica.