Gli atleti del ‘Progetto Filippide’, circa 80 tra ragazze e ragazzi nello spettro autistico che praticano sport sono ancora una volta in bilico a causa della prossima scadenza, per l’esattezza il 30 settembre prossimo, del bando di collaborazione con Roma Capitale. I ritardi accumulati dall’amministrazione capitolina e i finanziamenti, la cui entità resta ad oggi congelata al 2012, preoccupano i dirigenti, gli operatori e i genitori degli atleti che quotidianamente supportano i giovani autistici nelle attività sportive in assoluto le più apprezzate, la corsa e il nuoto. La richiesta che il Presidente del Progetto Filippide Nicola Pintus ha avanzato per garantire la continuità nella pratica sportiva dei giovani autistici del ‘Progetto’ è quella di adeguare i finanziamenti alle necessità attuali ed evitare così di scongiurare la chiusura dell’Associazione o, in alternativa, di coprire autonomamente una somma annua di denaro non sostenibile dalle famiglie.
Il mancato finanziamento richiesto di 83 mila euro in più l’anno, che ad oggi non viene garantito nonostante l’interessamento dell’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale, ha spinto i genitori delle atlete e degli atleti, riuniti in un Comitato, gli operatori e i dirigenti del ‘Progetto Filippide’ a programmare una serie di iniziative urgenti di contrasto alle decisioni comunali. Parliamo soprattutto dell’organizzazione di un Presidio in Campidoglio per martedì 10 settembre alle ore 15 in concomitanza con lo svolgimento della riunione dell’Assemblea Consiliare ma anche di azioni volte al coinvolgimento della stampa nazionale e di molte personalità istituzionali, prima fra tutte quella del Presidente della Repubblica. È appena il caso di ricordare che, grazie alle attività sportive praticate settimanalmente presso lo Stadio del nuoto del Foro Italico a Roma e il Centro Sportivo ‘Giulio Onesti’, molto si è fatto in questi ultimi venti anni per sostenere i giovani autistici nell’affrontare una quotidianità di difficile gestione anche in ambito familiare. Tra gli obiettivi che hanno reso grande il ‘Progetto Filippide’ rientrano il miglioramento della qualità di vita delle persone nello spettro autistico, il mantenimento in vita di una rete di servizi socio-ricreativi anche al termine della frequenza scolastica e l’ampia partecipazione alla vita sociale, civile e lavorativa. Lo sport, che sappiamo essere uno strumento prezioso capace di favorire il raggiungimento a lungo temine dell’autonomia, soprattutto ai fini della costruzione di un serio ‘Progetto di Vita’, può e deve continuare ad affiancare le giovani e i giovani atleti del ‘Progetto Filippide’.
I risultati raggiunti sul piano sportivo, che in alcuni casi sfiorano i livelli professionali nazionali e internazionali degli atleti con altre disabilità, garantiscono la realizzazione dell’inclusione sociale attraverso lo sport secondo quanto previsto dall’articolo 30 della Convenzione ONU sui diritti delle Persone con Disabilità. È con queste premesse che il Presidente del ‘Progetto Filippide’, i genitori degli atleti, le operatrici e gli operatori chiedono sostanziale supporto alle iniziative di lotta organizzate per ottenere da Roma Capitale quanto richiesto e danno a tutti appuntamento in Piazza del Campidoglio martedì 10 settembre prossimo alle ore 15.