“Siamo i docenti risultati idonei alle selezioni del Quinto ciclo dei Percorsi di Specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità. Da tempo ci siamo costituiti in Coordinamento nazionale e Vi scriviamo al fine di porre alla Vs cortese attenzione quanto segue. La nostra storia prende avvio con l’attivazione del percorso di formazione per il conseguimento della specializzazione nel febbraio 2020 (D.M. n. 95 del 12 febbraio 2020), le cui selezioni hanno subito continui rinvii a causa dell’interveniente situazione pandemica. Parallelamente si è posta in essere la modifica dei requisiti per accedere al predetto corso, a seguito dell’emendamento dell’onorevole Angrisani del D.L. n. 22 dell’8 aprile 2020, conv. L.n. 41 del 6 giugno 2020, all’art.2 comma 8, che ha consentito l’accesso diretto alla prova scritta ai << soggetti che nei dieci anni scolastici precedenti hanno svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive … sullo specifico posto di sostegno del grado cui si riferisce la procedura>> (Nota n. 371182 del 13 agosto 2020). Tale emendamento ha condotto alla presenza di un surplus di candidati alla prova scritta, alterando i canonici passaggi di selezione di un Tfa ordinario.”
“Si consideri, inoltre, che le prove, tutte complesse, sono state attuate in una condizione epidemiologica via via sempre più grave, che non ha consentito che queste si svolgessero all’unisono. In alcuni atenei la prova scritta è stata sospesa e i candidati hanno dovuto premere per ottenere una modalità di selezione compatibile con la situazione: si è sperimentata una “prova pratica” in sostituzione dello scritto, seguita poi da un orale a distanza. Tale prova pratica, per sua stessa natura, ha messo in condizione i candidati di poter esprimere in modo più “diretto” ed efficace la propria preparazione, ritenuta conseguentemente congrua dagli esaminatori.”
“Gli eventi summenzionati, tra gli altri, giustificano la presenza dei candidati idonei, che si definiscono tali, in quanto hanno superato tutte le prove di selezione. Tra questi, molti si ritrovano in posizione non utile per la frequenza immediata del corso, in quanto non in possesso dei titoli di servizio che hanno consentito ad alcuni di avere accesso diretto allo scritto e poi di essere nuovamente premiati attraverso la tabella dei titoli valutabili; riguardo a quest’ultima, si ravvisa, infine, una diseguaglianza interpretativa tra i vari atenei: alcuni atenei hanno sopravvalutato il servizio a discapito dei titoli culturali.”
“Quanto sopra descritto ha determinato la presenza di un numero di candidati idonei che superano di poco le diecimila unità. Costoro, riconosciuti a ragione come egualmente meritevoli, sono tutelati dal decreto ministeriale n. 92 del 2019 (che si richiama al D.M. istitutivo dei percorsi di Tfa ordinario, n. 249 del 10 settembre del 2010), che stabilisce, all’articolo 4 quanto segue: << Sono altresì ammessi in soprannumero ai relativi percorsi i soggetti che, in occasione dei precedenti cicli di specializzazione: siano risultati inseriti nelle rispettive graduatorie di merito, ma non in posizione utile.>> L’ammissione in soprannumero al ciclo successivo si rivela, in tale frangente, particolarmente opportuna e significativa, in quanto valorizza la preparazione dei candidati presenti nelle graduatorie finali, dimostrata ampiamente dalle valutazioni ottenute agli scritti e agli orali. Inoltre, tale decreto riconoscendo la possibilità di disporre di un congruo numero di docenti specializzati nelle attività di sostegno didattico permetterebbe, sebbene solo in minima parte, di poter sopperire alla enorme carenza di insegnanti formati ad hoc. A tal proposito non possiamo esimerci dal citare gli ultimi dati in materia di fabbisogno nazionale, i quali evidenziano che lo scorso anno scolastico gli studenti disabili erano quasi trecentomila, ovvero tredicimila in più rispetto all’anno precedente (+6%). Al contempo l’Istat aggiunge che, tra i 176mila insegnanti di sostegno che hanno lavorato nel 2019-2020, ben il 37% non ha le competenze adeguate, in quanto non specializzato. << Si tratta – afferma l’Istat – di docenti individuati per rispondere alla carenza di insegnanti per il sostegno, ma che non hanno una formazione specifica per supportare al meglio l’alunno con disabilità >>. Per l’Istat, tra aprile e giugno 2020 oltre il 23% degli alunni con disabilità (circa 70 mila) non ha preso parte alle lezioni. I motivi spaziano dalla gravità della patologia (27%) alla difficoltà dei familiari a collaborare (20%) fino al disagio socioeconomico (17%), ma coinvolgono anche la mancanza di strumenti tecnologici e soprattutto l’assenza sia delle figure competenti a sostegno sia di tutta quella parte di socializzazione con i compagni di classe che realizzano nel concreto la didattica inclusiva. L’enumerazione di questi dati non costituisce per noi una mera esibizione numerica, ma uno strumento di riflessione sul delicato tema dell’inclusione. Parafrasando il Pilastro europeo dei diritti sociali, deve essere costante in ciascuno Stato membro l’impegno ad offrire ad ogni singolo discente una formazione ed un apprendimento di alta qualità, in modo da contrastare le diseguaglianze nell’accesso all’istruzione, ancor più esacerbate, oggi, dalla pandemia e dalla povertà socioeconomica che essa ha portato con sé. Affinché nessun ragazzo o bambino perda la sua personale occasione di crescita culturale ed umana, diviene necessario investire nella formazione di tutti gli attori della comunità scolastica, in primis discenti e docenti.”
“D’altra parte, diventare insegnante di sostegno significa voler prendere parte attiva al processo di supporto alla crescita degli studenti caratterizzati da una “speciale normalità” (Ianes), facendo leva su empatia, comunicabilità, relazione affettiva, capacità di ascolto attivo, al fine di mettere in campo ogni strategia possibile affinché questi ragazzi abbiano le medesime opportunità formative dei loro compagni, pur nel riconoscimento delle loro specificità. Il docente di sostegno giorno per giorno si rivela essere nella scuola una figura versatile in quanto elemento di supporto e collaborazione con alta attenzione alle dinamiche relazionali più che contenutistiche, e indispensabile vieppiù nella gestione del complesso rapporto tra figli e genitori. La sfida che lo attende consiste nell’elicitare il non detto dell’alunno, al fine di far emergere le potenzialità che ha in nuce, individuandone l’area di sviluppo prossimale, per la realizzazione compiuta del proprio progetto di vita. Nella scuola di oggi il team di docenti deve essere un sistema collegiale in cui ogni componente svolge compiti, assume funzioni specifiche all’insegna della corresponsabilità e della condivisione. Fondamentale risulta essere, pertanto, in questo contesto, il ruolo del docente di sostegno che instaura relazioni di collaborazione con l’intero consiglio di classe, volte a creare un clima di partecipazione, di raccordo e di scambio costruttivo. Egli deve essere quel ponte tra docente e docente, tra discenti e docente e tra discenti stessi. Può diventare l’artefice della dissoluzione di quella “solitudine del docente”(Sibilio), sovente avvertita al di qua delle cattedre degli insegnanti curricolari.”
“Alla luce di quanto detto, Vi chiediamo di farvi garanti della nostra possibilità di specializzarci quanto prima, e, possibilmente, da specializzandi, di essere inseriti con riserva nella prima fascia delle GPS, in coda agli specializzati, che termineranno il corso entro il 21 luglio 2021. In tal modo si eviterebbe di creare sacche di precariato non specializzato, che è messo nelle condizioni di scavalcare cronicamente nell’assegnazione degli incarichi tutti coloro che hanno superato rigide prove concorsuali dopo molti mesi di studio.”
LA NOSTRA PROPOSTA ANALITICA:
1) Ammissione in soprannumero al VI ciclo come da D.M. 92 del 2019, art. 4
2) Accesso al corso di specializzazione entro giugno
3) Inserimento con riserva nelle graduatorie di luglio prossimo in coda alla prima fascia
4) Partecipazione degli idonei al corso attivato presso il proprio ateneo di riferimento, anche nell’ipotesi in cui questo non contemplasse di bandire posti per il VI ciclo. In tale caso, l’ateneo dovrà comunque provvedere a specializzare i propri soprannumerari.
5) Laddove un ateneo sia realmente impossibilitato ad attivare il corso di specializzazione, esso dovrà concedere il nullaosta per consentire ai propri candidati idonei di partecipare al corso presso altro ateneo, a partire dall’ateneo viciniore.
“Tale proposta ha come fine precipuo quello di consentire a TUTTI i candidati idonei presenti nelle graduatorie dei vari atenei d’Italia di specializzarsi. Rivolgiamo, pertanto, il nostro appello a tutte le Istituzioni coinvolte, alle forze politiche, alle associazioni e agli organismi più attenti e sensibili alla cura e alla tutela della disabilità. Lungo questo cammino di confronto e scambio reciproco ci ha accompagnato il consiglio e la riflessione autorevole del Professor Dario Ianes, il quale dà forza alla nostra voce, nella convinzione che si renda necessaria una svolta nelle modalità di affiancamento ai discenti più fragili: il reale discriminante è la formazione del futuro docente di sostegno, che si dispieghi al termine di una selezione; e, in secondo luogo, la sua motivazione profonda. Dal momento che, di fronte
all’eterogeneità delle realtà psico-socio-esistenziali dei singoli discenti e dei gruppi-classe, si rende necessario sviluppare e implementare ciò che Martinelli definisce “il rapporto umano e la variabile umana”, quindi una mediazione didattica umana, che noi in questa sede preferiamo denominare come sensibilità socio-psico-pedagogica, una sorta di arte della professione didattica che sia ad una tempo epistemico-culturale, teorico-metodologica e pragmatico-operativa.”
Nell’auspicio che Voi tutti possiate condividere le nostre riflessioni e le nostre proposte, volte al conseguimento del titolo di specializzazione in nome del merito, Vi ringraziamo dell’attenzione prestataci e in attesa di un Vs sicuro riscontro, porgiamo cordiali saluti.
I rappresentanti del Coordinamento Nazionale degli Idonei Tfa Sostegno V Ciclo
Alessandro Paolo Sgambati
Angela Anzalone
Ylenia Ciarma
Vittoria Gravina
Rita Lattanzi
Sonia Savelli