“Il concorso straordinario aveva lo scopo originario di una procedura snella per dare modo di stabilizzare, invece si è complicato al massimo per bocciare quanto più possibile, come dimostrano le tante insidie e l’elevato numero di bocciati, il 60% dei candidati, spesso non andando nemmeno a copertura dei posti a bando.”
“Adesso, si semplifica al massimo l’ordinario per consentire una procedura più rapida e snella, senza alcun percorso formativo; sostanzialmente, basta vincere una lotteria a crocette, seguita dall’orale, per entrare in ruolo, il titolo di abilitazione senza percorsi formativi abilitanti è praticamente cancellato.”
E dove sarebbe valutato il merito?
“Da un lato hanno complicato al massimo lo straordinario (il test a crocette è stato sostituito con risposte a domanda aperta) per bocciare quanto più possibile, dall’altro viene semplificato l’ordinario eliminando due prove scritte e sostituendole con la lotteria a crocette.”
“Lo scopo di prendere insegnanti formati e preparati non si può raggiungere in questo modo, a maggior ragione con un concorso che non valuta il merito e non tenendo in considerazione che per diventare insegnanti formati bisogna dare modo di formarsi sul campo; infatti, le competenze pedagogiche non sono il nozionismo che si impara dai libri, le competenze pedagogiche si acquisiscono con l’esperienza professionale che è quanto più di professionalizzante esista.”
Michele Molisso