Roma, Teatro Italia – In un’epoca di incertezze e sfide crescenti, la UIL Scuola Rua ha delineato una nuova visione per il sistema educativo italiano, presentando un manifesto programmatico durante l’evento “Scegliamo il Futuro”. Con oltre mille delegati in presenza, il Teatro Italia di Roma è diventato il palcoscenico di un dialogo nazionale sul futuro dell’istruzione.
Il Segretario Generale della UIL Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, ha sottolineato l’importanza di investire in scuola, università e ricerca come pilastri fondamentali per il valore del lavoro e lo sviluppo del Paese. “Il diritto all’istruzione deve essere preservato dalle logiche divisive e dal terreno dello scontro politico,” ha dichiarato D’Aprile, enfatizzando la necessità di una politica attenta e valorizzante verso il personale educativo.
Attilio Bombardieri, Segretario Generale UIL Rua, ha rafforzato il messaggio, criticando il finanziamento del settore privato a discapito di quello pubblico e sottolineando la necessità di investimenti in formazione e ricerca. Ha inoltre ribadito l’opposizione della UIL alla regionalizzazione dell’istruzione e l’importanza di garantire il diritto allo studio alle nuove generazioni, attualmente alle prese con difficoltà economiche e sociali.
Il manifesto si articola in otto punti chiave, tra cui:
- LA SCUOLA FUORI DALL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA
La riduzione dei divari territoriali e il contrasto alla dispersione scolastica sono obiettivi che ci chiede l’Europa e, entro il 2030. Questi obiettivi poco hanno a che fare con il disegno di autonomia differenziata e si collegano solo parzialmente al progetto di dimensionamento in atto che, secondo le direttive europee, andava realizzato contestualmente alla riduzione del numero di alunni per classe. - I SETTORI DELLA CONOSCENZA FUORI DAL PATTO DI STABILITA’
La spesa corrente per il sistema nazionale di scuola, università e ricerca va tenuta fuori dalle politiche di austerity e riduzione della spesa. Investire in istruzione significa garantire sviluppo, coesione, inclusione al nostro Paese. Bisogna anche superare il metodo di calcolo della cosiddetta “spesa storica”, in base alla quale l’attribuzione delle risorse viene effettuata sulla base di quanto speso in passato da uno stesso ente per uno stesso servizio. In pratica, riceve di più chi garantisce determinati servizi, a svantaggio di chi non è stato mai in grado di erogarli.
I punti del manifesto includono:
- Il miglioramento dei contratti per il personale della scuola, dell’università e della ricerca.
- L’aumento delle retribuzioni per riconoscere il valore sociale del personale.
- La garanzia di docenti specializzati per gli alunni con disabilità.
- La progressiva eliminazione del lavoro precario nel mondo della scuola.
- La programmazione di un piano di investimenti nel settore pubblico per università e ricerca.
- La garanzia del diritto universale allo studio per tutti, specialmente per i giovani in difficoltà economica.
La manifestazione “Scegliamo il Futuro” rappresenta un appello alla politica italiana affinché si assuma la responsabilità di difendere e valorizzare il sistema nazionale di istruzione, evitando di distogliere risorse dalle università pubbliche a vantaggio di quelle private. È un invito a scegliere un futuro in cui l’educazione sia al centro dello sviluppo sociale ed economico del Paese.
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