Maturità: arriva l’ ordinanza. Intanto si pensa di far partire l’ orale con la discussione del “capolavoro”

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Con l’avvicinarsi della sessione degli esami di maturità in Italia, si fa sempre più sentire l’attenzione sulle modalità di svolgimento e sulle eventuali novità introdotte. Recentemente, l’Ordinanza Ministeriale ha delineato le linee guida per lo svolgimento degli esami di stato per l’anno in corso. Tuttavia, a Viale Trastevere si discute animatamente su possibili integrazioni alle regolamentazioni esistenti, in particolare per quanto riguarda l’inclusione del “capolavoro” nello svolgimento della prova orale.

Le Novità dell’Ordinanza Ministeriale

L’Ordinanza Ministeriale in questione non ha introdotto cambiamenti rivoluzionari rispetto al passato. Le modalità di svolgimento degli esami di maturità restano sostanzialmente invariate, garantendo continuità e certezza agli studenti e alle istituzioni scolastiche. Gli esami si articolano ancora nelle classiche prove scritte e nella discussione dell’elaborato.

Valditara e la voglia di novità

In questo contesto, emerge la voglia dichiarata del ministro Valditara, di dare un’ accelerazione ai processi di valutazione del sistema esistente per immaginare riforme che possano migliorarlo e allinearlo alle indicazioni provenienti dall’ UE.

L’Integrazione del Portfolio dello Studente

Una delle novità discusse a Viale Trastevere riguarderebbe l’ intenzione di integrare il portfolio dello studente all’interno delle modalità di esame. In particolare, si sta considerando l’inclusione del “capolavoro” come parte integrante della preparazione all’orale. Questo elemento potrebbe offrire agli studenti l’opportunità di esprimere al meglio le proprie capacità e interessi, andando oltre la mera preparazione accademica.

Il “Capolavoro” come Elemento Chiave

L’introduzione del “capolavoro” come parte dell’esame di maturità potrebbe rappresentare una svolta. Questo elemento, individuato e sviluppato dagli studenti nel corso degli anni scolastici, potrebbe offrire una visione più completa e personale delle competenze acquisite, permettendo loro di distinguersi in modo unico durante la prova orale.

Le perplessità dei docenti

Il rischio è che la novità possa suscitare polemiche soprattutto tra i i docenti, che dovrebbero rinunciare definitivamente all’ esame come “interrogazione” sulle materie di propria competenza. Una polemica che già si è fatta sentire negli anni passati, quando le raccomandazioni dei ministri in carica hanno ribadito che l’ esame non prevede un’ interrogazione ma un colloquio multidisciplinare.

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