– Siamo molto preoccupati per docenti e ATA, si preannuncia un anno scolastico davvero difficile – esordisce così Roberta Vannini di Uil Scuola Rua, raggiunta ieri per fare il punto sulle principali criticità che le OO SS stanno affrontando in questi ultimi giorni prima di settembre.
Roberta Vannini, come sarà il nuovo anno scolastico?
– Innanzitutto ci saranno moltissime cattedre disponibili, a causa della decisione del Ministro Valditara di accantonare 19.000 cattedre per il prossimo concorso PNRR, da bandire in autunno. Ciò favorirà ulteriormente il precariato, rendendo impossibile la continuità didattica di cui tanto parla il Ministro.
Per promuovere la continuità sul sostegno, Valditara è disponibile all’intervento delle famiglie
– È una proposta assurda, non è possibile reclutare docenti on demand, su richiesta dei genitori: la continuità didattica si crea esclusivamente assegnando le cattedre in modo stabile senza accantonamenti per concorsi inutili, che costringeranno sempre gli stessi docenti a ripetere più volte le prove concorsuali senza alcuna garanzia di stabilità né di trasparenza. Per tali docenti, oltre al danno c’è la beffa di sapere che resteranno precari, nella certezza che le sedi disponibili ci sono.
Si riferisce agli idonei dei concorsi ordinari?
– Mi riferisco agli idonei di concorsi ordinari e straordinari, ribadendo che UIL Scuola si batte per lo scorrimento di tutte le graduatorie su tutti i posti disponibili: non è possibile trasformare il ruolo in un incubo, piuttosto che in un momento di gioia come è sempre stato per tutti i lavoratori della scuola. Sul sostegno, inoltre, desidero precisare che non c’è altra soluzione, per la continuità didattica, in particolare, che trasformare l’organico di fatto in organico di diritto, altrimenti ogni anno sarà sempre la stessa storia e gli alunni con disabilità si ritroveranno a cambiare insegnante, anche più volte all’anno.
Abbiamo ricevuto segnalazioni di errori anche nelle procedure di mini call veloce
– Confermo, tanta confusione e molti errori. Ad esempio in Veneto, la provincia di Belluno aveva inizialmente comunicato un certo numero di posti disponibili che, in contemporanea, venivano smentiti dall’ufficio scolastico regionale. I candidati si sono ritrovati ad accedere regolarmente alla domanda su Istanze on line, durante la calura estiva, per posti che, alla fine, non c’erano.
Parliamo del personale ATA: è stato penalizzato dal dimensionamento scolastico?
– Certo, le immissioni in ruolo sono state pochissime proprio per effetto del dimensionamento e per il perdurare di un calcolo dei posti in modo anacronistico e non più adeguato alla realtà dei fatti.
In che senso?
– Nel senso che non si possono calcolare i posti in modo matematico in quanto, proprio a causa del dimensionamento, ci ritroveremo, a settembre, anche con classi che superano i 30 alunni, in barba a tutti i discorsi che facciamo da anni sulle classi pollaio in relazione alla qualità dell’insegnamento. Per classi così numerose serve adeguata sorveglianza ed un congruo numero di personale di segreteria: basterebbe trattare la denatalitá come un valore, per formare classi poco affollate, dove gli alunni possano davvero ricevere un’istruzione di qualità in un clima più sereno.