Il rinnovo dei contratti per 6000 collaboratori scolastici del Ministero dell’Istruzione e del Merito, inseriti nei progetti PNRR e Agenda Sud, è diventato un intricato balletto burocratico che ha lasciato lavoratori e scuole in un limbo di incertezze e disagi.

La vicenda ha radici lontane, quando nel luglio 2023, alcuni esponenti della maggioranza di governo (Sasso, Cannata, Cangiano, Messina e i senatori Bucalo e Marti) avevano promesso una contrattualizzazione ininterrotta dal 1 ottobre 2023 al 30 giugno 2024. Tuttavia, il decreto legge 60/24 “Coesione“, approvato il 30 aprile 2024, ha fissato il termine dei contratti al 15 giugno 2024, contrariamente a quanto annunciato.
A complicare ulteriormente la situazione è stata una pausa lavorativa di oltre 15 giorni, seguita da una proroga annunciata dal Ministro Valditara il 15 aprile 2024, ma non formalmente attuata. Questo ha causato una perdita di stipendio e punteggio per i lavoratori, in attesa di un chiarimento che è arrivato solo dopo la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale il 7 maggio 2024. Numerose scuole hanno rifiutato di rinnovare i contratti fino a tale pubblicazione, aggravando la situazione.
Il clima di confusione è stato accentuato dalle note ministeriali firmate dai dirigenti Carmela Palumbo e Jacopo Greco, che non hanno chiarito le modalità di proroga. La gestione ministeriale è stata definita come una vera e propria “mala gestio“, segnata da inefficienze e ritardi che hanno colpito duramente sia le segreterie scolastiche che i lavoratori.
In una mail esemplificativa inviata da una scuola a un collaboratore scolastico si legge: “Abbiamo effettivamente ricevuto in data 02.05.2024 (ieri) una nota del Miur relativa ai contratti PNRR. Nella nota, ferma restando la data di fine contratto 15 giugno 2024, non è specificato se si tratta di una proroga o meno, in quanto usano questi termini… (tenuto conto delle esigenze organizzative delle scuole)”.
Questa incertezza ha comportato una perdita di almeno 30 giorni di stipendio e punteggio per gli oltre 6000 collaboratori scolastici coinvolti. “Abbiamo assistito ad una gestione scandalosa del cosiddetto organico aggiuntivo ATA che, ovviamente, saranno soli i lavoratori a pagare in prima persona“, ha dichiarato il COMITATO PER LA PROROGA DEI CONTRATTI PNRR E AGENDA SUD DEI COLLABORATORI SCOLASTICI DEL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO
La richiesta ora è per una retroattività giuridica che consenta di recuperare il punteggio e i diritti persi durante il periodo di vacanza contrattuale, dal 16 aprile 2024 alla data di nuova stipula dei contratti. La proposta di un emendamento ad hoc è stata avanzata dall’On. Rossano Sasso, che ha dichiarato: “Per rendere i contratti retroattivi dal punto di vista giuridico, si sta provvedendo con apposito emendamento” (3 maggio 2024).
Il COMITATO PER LA PROROGA DEI CONTRATTI PNRR E AGENDA SUD DEI COLLABORATORI SCOLASTICI DEL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO invita pertanto il Governo e il Ministero dell’Istruzione e del Merito a risolvere rapidamente la questione, sottolineando che “una gestione così inefficiente non solo penalizza i lavoratori, ma danneggia anche il sistema scolastico nel suo complesso, che dipende fortemente dal personale aggiuntivo per funzionare efficacemente”.