Quante volte l’abbiamo sentito? Perché in presenza di mal di schiena o dolori alla cervicale ci hanno consigliato di svolgere un’ attività che potesse ridurre i carichi sulle nostre articolazioni?
Per anni e ancora oggi, il nuoto viene considerato, anche da alcuni addetti ai lavori, come l’attività ideale per coloro che soffrono di mal di schiena. I disturbi che affliggono la colonna vertebrale necessitano di cure specifiche.
Il nuoto non è un sostituto di tali cure e nemmeno un coadiuvante. Anzi, in casi particolarmente acuti può rivelarsi persino dannoso.
Anche i nuotatori possono accusare disturbi a carico della colonna vertebrale e hanno affrontato problemi alla schiena nel corso delle loro carriere, spesso a causa della pressione costante sul corpo e dei movimenti ripetitivi associati al nuoto.
Un esempio noto è Michael Phelps, uno dei più grandi nuotatori olimpici di tutti i tempi. Se vogliamo il “bene per la nostra schiena”, dobbiamo utilizzarla nel nostro ambiente naturale, quindi fuori da un ambiente acquatico.
Con questo articolo non si vuole demonizzare il nuoto, disciplina salutare da tanti punti di vista. Il nuoto è un’attività a basso impatto, che riduce lo stress sulle articolazioni e sulla colonna vertebrale, rispetto ad attività ad alto impatto come la corsa, calcio e altri sport di contatto.
Inoltre, nuotare coinvolge molti gruppi muscolari del corpo, arti inferiori, arti superiori e colonna vertebrale. L’attività fisica in acqua può avere un effetto calmante sulla mente e può aiutare a ridurre lo stress e l’ansia.
Il malinteso nasce dal fatto, che svolgere attività fisica in acqua, permetta al nostro corpo di non subire il “peso della gravità”.
L’assenza di gravità, può contribuire ad alleviare temporaneamente il mal di schiena, ma questo non significa che possa essere una soluzione definitiva per contrastare questo disturbo.
Dal punto di vista anatomico, abbiamo muscoli posturali, chiamati antigravitazionali (non a caso) che lavorano in sinergia per mantenere la stazione eretta, quindi in presenza di gravità.
Questi muscoli lavorano costantemente per impedire il cedimento del corpo verso il basso. Alcuni dei principali muscoli gravitazionali includono:
1.Muscoli del tronco e del bacino: tra cui il muscolo erettore della colonna,gli addominali, i muscoli pelvici sono responsabili di sostenere e stabilizzare la colonna vertebrale sia in posizione eretta che in movimento.
2.Muscoli delle gambe: il quadricipite femorale nella parte anteriore e i muscoli ischiocrurali nella parte posteriore delle cosce, aiutano a sostenere il peso del corpo in piedi e durante la deambulazione.
3.Muscoli del collo e delle spalle: Muscoli come il trapezio e il muscolo sternocleidomastoideo aiutano a sostenere la testa e a mantenere una postura eretta.
L’attività di questi muscoli viene ridotta durante il lavoro in acqua, mentre in presenza di gravità, cioè fuori dall’acqua , i muscoli posturali vengono attivati. Risulta importante adottare terapie personalizzate in funzione della problematica e della sintomatologia : trattamenti Osteopatici, fisioterapia, esercizi posturali (yoga e pilates), ecc.
Il nuoto è un’attività dai tanti benefici, ma in presenza di mal di schiena o per migliorare la propria postura, l’esercizio fisico mirato, in situazione di “normalità” , è la scelta più efficace. Insomma la soluzione, dopo una approccio mirato alla riduzione del dolore, deve concentrarsi su una rieducazione posturale personalizzata che possa migliorare la flessibilità muscolare e la mobilità articolare.