Parola del giorno: “merito”

Parola del giorno: “merito”

Secondo Tommaso Ciriaco (Autarchia, sovranismo e nostalgia: il sigillo di Destra nei nuovi nomi dei ministeri di Meloni, “la Repubblica”, 22 ottobre) la nuova dicitura del Ministero delle Politiche agricole sarebbe un esempio di «esaltazione di nazionalismo alimentare»; il neonato Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, che si limita a ricalcare il suo omologo francese (Ministère de l’Agriculture et de la Souveraineté alimentaire), c’entra però ben poco col sovranismo politico. Un articolo di Marco Belpoliti (Patrioti, nazione e tradimento: le parole di Meloni e l’eredità missina, “la Repubblica”, 26 settembre) ha etichettato come “inconsciamente” nostalgiche quattro parole su cinque fra le più ricorrenti nel vocabolario di Giorgia Meloni: nazione, morto, patriota, tradimento.

Per Matteo Carnieletto (Le cinque parole della Meloni che la sinistra non può capire, “Il Giornale”, 27 settembre) tradimento – ai danni degli italiani, ovviamente – sarebbe invece un residuato del codice cavalleresco dell’età di mezzo: «Uno dei pilastri della cavalleria […] era quello di mantenere la parola data, a qualsiasi costo. La letteratura europea, da Chrétien de Troyes in poi, è piena di passaggi bellissimi su questo tema. Il tradimento, allora, provocava vergogna e disonore. E lo ha fatto per lungo tempo, ben prima del fascismo».

Sarà. Un serio problema interpretativo, riguardo il presunto lessico politico di area meloniana investe anche un altro vocabolo interessante. Fra le parole e le espressioni «tipiche dell’universo di destra», stando a un redazionale on line sui nomi appena attribuiti ad alcuni dicasteri dal Governo in formazione (https://www.tgcom24.mediaset.it, 21 ottobre), oltre a made in Italy (il Ministero delle Imprese e del Made in Italy sostituirà il Ministero dello Sviluppo economico) e a giovani (si è aggiunta a sport) dovremmo includere merito (Ministero dell’Istruzione e merito). Fosse così, considerando il tempo speso negli anni in difesa della meritocrazia, dovrei essere quanto meno un veterano di Forza Nuova.

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