Ricordando Emanuele Piazza: Una vita spezzata dalla Mafia

Ricordando Emanuele Piazza: Una vita spezzata dalla Mafia

A 34 anni dalla sua scomparsa, il poliziotto Emanuele Piazza viene ricordato come una delle vittime della mafia che hanno sacrificato la propria vita per difendere i valori della legalità e della giustizia. Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ha voluto commemorare la figura di Piazza attraverso l’elaborato della studentessa Mariapia Costa del Liceo Scientifico Filolao di Crotone.

 

Il 16 marzo 1990, da Palermo, città gravata da corruzione e omertà, Piazza scomparve misteriosamente. Sette mesi di incertezza e silenzio seguirono fino a quando l’ex giudice Falcone riuscì a far emergere qualche dettaglio sulla sua tragica fine. La mafia di San Lorenzo, scoprendo il suo ruolo di collaboratore delle forze dell’ordine, decise di eliminarlo. Ingannato da un amico, Piazza cadde nelle mani della mafia, venendo prima strangolato e poi sciolto nell’acido.

Il ritratto di Piazza dipinto da Mariapia Costa ricorda un uomo che avrebbe dovuto godere di una vita piena, circondato dalla famiglia e dagli affetti, ma che invece è stato privato di tutto ciò da individui senza scrupoli che sacrificano vite innocenti nel nome del potere criminale.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, tramite il progetto #inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità, invita gli studenti e i docenti a rendere omaggio alle vittime della mafia, diffondendo le loro storie e mantenendo viva la memoria di chi ha lottato per i valori della legalità e della giustizia.

La figura di Emanuele Piazza, insieme a quella di tutte le vittime della mafia, continua a ispirare coloro che credono nel valore della legalità come fondamento essenziale per una società libera e giusta. La sua storia, di sacrificio e impegno al servizio dello Stato, rimane un monito contro il potere criminale e un invito alla lotta per un mondo migliore.

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