Riforma processo penale, Vazio (PD): “Il tempo, oltre a uccidere socialmente l’innocente ingiustamente sottoposto al processo, in caso di condanna sbiadisce la responsabilità dei colpevoli”

Riforma processo penale, Vazio (PD): “Il tempo, oltre a uccidere socialmente l’innocente ingiustamente sottoposto al processo, in caso di condanna sbiadisce la responsabilità dei colpevoli”

Approda in Aula alla Camera la riforma del processo penale: ragionevole durata dei processi, maggiori garanzie per gli imputati, certezza per le parti offese di ottenere giustizia, digitalizzazione e nuove tecnologie e risorse al servizio della giustizia. È questa la risoluzione della Delega al Governo per l’efficienza del processo penale nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari, ufficializzata in sede parlamentare e che si appresta al voto di fiducia. A seguito della discussione del disegno di legge, previo esame e votazione della questione pregiudizievole di costituzionalità preannunciata in Conferenza dei Presidenti di gruppo, il relatore per la maggioranza, l’On. Franco Vazio, del Partito Democratico, dichiara: «È un grande onore legare il proprio nome, prima con il lavoro svolto in Commissione e oggi con gli interventi in Aula, a quello della Ministra Cartabia e al Governo Draghi su una delle riforme più importanti e attese negli ultimi dieci anni. La nostra Costituzione fissa i princìpi della ragionevole durata del processo e del giusto processo, principi, purtroppo, Presidente, troppo spesso disattesi. L’imputato ha il diritto di essere giudicato in un quadro di garanzie e di tempi ragionevolmente brevi. La parte lesa, in caso di condanna dell’imputato, ha il diritto di vedersi riconoscere il risarcimento dei danni subiti senza attendere decenni e processi infiniti. Lo Stato ha il dovere di celebrare il processo, con tutte le garanzie per le parti coinvolte, in piena trasparenza e con tempi degni di un Paese moderno e democratico». Procedimenti penali celeri con una punizione effettiva e una possibile riabilitazione del reo che metta in guardia la collettività, è questo l’obiettivo che promosso dalle future disposizioni in materia di processo penale in dirittura di arrivo.


«Il tempo, oltre a uccidere socialmente l’innocente ingiustamente sottoposto al processo, in caso di condanna sbiadisce la responsabilità dei colpevoli, modifica la percezione dei reali pericoli e punisce nei fatti, a distanza di anni e condizioni sociali, morali spesso profondamente mutate, una persona sostanzialmente diversa- continua il deputato Franco Vazio-. La riforma del processo penale volutata dalla Ministra Cartabia e dal Presidente Draghi ha proprio questi obiettivi e questi orizzonti, che vengono realizzati in un contesto di modernità di sistema, con tecnologie e risorse finalmente degna del nostro Paese. Dicevo, nessun impunitismo e nessuna presunzione di colpevolezza, dunque: nessun imputato potrà contare in un colpo di spugna, insomma nessun processo andrà in fumo, sia per i reati comuni sia per quelli di maggiore allarme sociale, come quelli di mafia, di terrorismo, di eversione, di traffico internazionale di stupefacenti e di violenza sessuale».


Entra nel sistema di giustizia penale la digitalizzazione e il processo penale telematico, con deposito di atti e notifiche effettuate per via telematica un’innovazione che ridurrà profondamente i tempi del processo. L’approvazione di un emendamento presentato dal sottoscritto relatore consentirà, poi, il potenziamento dell’ufficio del processo, cioè l’ufficio dove 1.000 persone di nuova assunzione aiuteranno i giudici a fare il loro lavoro: risorse fondamentali per coadiuvare i magistrati, per prestare assistenza agli stessi ai fini dell’analisi delle pendenze e per incrementare l’attività produttiva e di organizzazione; uno strumento concreto per rendere possibile la celebrazione di processi giusti in tempi ragionevolmente brevi.


«L’obiettivo, non è quello di celebrare processi frettolosi, avvicinando l’Italia ai sistemi deteriori, ma quello di fornire ai giudici quanto necessario per giudicare presto e bene, come devono fare le grandi democrazie- spiega il deputato del Partito Democratico, Franco Vazio-. Si stabilirà che il pubblico ministero possa chiedere e il giudice dell’udienza preliminare disporre il rinvio a giudizio dell’indagato, solo quando gli elementi acquisiti consentano una ragionevole previsione di condanna. Il processo impegna risorse economiche e umane che affliggono l’indagato, soprattutto quando innocente, non sarà quel tentativo, uno strumento di ricerca e scoperta ma solo se ci sono sul tavolo elementi concreti e prove. Viene affermata la trasparenza dei criteri di priorità: gli uffici del pubblico ministero, per garantire l’efficace e uniforme esercizio dell’azione penale, nell’ambito di criteri generali indicati dalla legge del Parlamento, dovranno individuare priorità trasparenti e predeterminate, che saranno indicate nei progetti organizzativi delle procure. Non sarà la politica a vincolare l’esercizio dell’azione penale: il Parlamento con legge disegnerà i criteri generali, insomma, la cornice, e il pubblico ministero, con trasparenza, individuerà le priorità a cui saranno poi ispirate le proprie iniziative».


Una riforma di garanzia per l’indagato dalla prematura e spesso ingiusta punizione; i termini di durata massima del giudizio saranno di 3 anni per l’Appello e 1 anno per la Cassazione mentre i termini di durata massima dei giudizi di impugnazione non si applicheranno per quei delitti puniti con l’ergastolo, quando e se l’imputato vi rinunci. «Stiamo uscendo con estrema difficoltà da una pandemia che ha seminato morte e disperazione nel mondo e nel nostro Paese. Il PNRR costituisce il trampolino di lancio della ripresa economica e sociale dell’Italia. La riforma della giustizia è lo scheletro del PNRR. Anche per questa ragione, la riforma va sostenuta senza infingimenti, con coraggio, senza “se” e senza “ma”. In questi giorni abbiamo, invece, sentito cori e tifoserie da toni opposti- conclude il relatore per la maggioranza, l’On. Franco Vazio-. Intendo in conclusione chiarire e ribadire un principio: la prescrizione è il fallimento dell’azione accertativa dello Stato. I processi devono essere iniziati, ma soprattutto conclusi. Chi sostiene che il processo può e deve durare in eterno, non guarda i princìpi scolpiti nella nostra Costituzione, crede nella presunzione di colpevolezza e ritiene che le vittime del reato possano aspettare in eterno. Chi inneggia e guarda, invece, alla prescrizione come al colpo di spugna, parlando di processi brevi, ma strizza l’occhio all’impunitismo. Questa riforma, invece, è ancorata fortemente alla Costituzione, ritiene valori non discutibili le garanzie dell’imputato e del giusto processo, intende proteggere le vittime dei reati, assicurando loro il giusto, pronto e doveroso risarcimento dei danni. Un segno di grande civiltà, di democrazia e di modernità: questa è la riforma che il Parlamento si appresta a votare, questa è la riforma attesa da molti, da troppi anni. Sosteniamola insieme per il bene dell’Italia».

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