Rita Mammino, vicepresidente Apidge: Docente A046 tutor di classe? “APIDGE sta cercando di attivare un sondaggio in cui ciascun collega può dare il proprio contributo.”

Rita Mammino, vicepresidente Apidge: Docente A046 tutor di classe? “APIDGE sta cercando di attivare un sondaggio in cui ciascun collega può dare il proprio contributo.”

Nel nuovo appuntamento di approfondimento giornalistico dedicato al mondo della scuola,  condotto da Rosario Alfano con la regia del Prof. Diego Palma, si discute con la Prof.ssa Mammino, vicepresidente APIDGE, del ruolo del docente A046 in veste di docente-tutor.

Prof.ssa Mammino, ci può illustrare che cos’è APIDGE nella realtà?

“Ringrazio, innanzitutto, per l’invito rivolto ad Apidge e a me. L’acronimo di Apidge è Associazione Professionale Disciplinare Docenti di Diritto e di Economia. Non si tratta, quindi, di un sindacato che tutela gli interessi collettivi dei lavoratori ma è un’Associazione che si pone come interlocutore propositivo, ma anche critico, con le istituzioni e i docenti appartenenti alla classe A046 (ex A019), nel discutere di quelli che sono i diversi aspetti delle didattiche innovative. Negli ultimi tempi abbiamo potuto assistere a diverse iniziative didattiche fino alla recente proposta della figura del docente-tutor, che approfondiremo dopo. Inoltre, l’associazione promuove la specificità e l’autonomia della disciplina di diritto ed economia politica, sempre valorizzando la dignità e la professionalità dei docenti appartenenti alla classe A046. L’Associazione organizza molti seminari, convegni e attività formative, invitando anche esponenti delle istituzioni al fine di sensibilizzare il mondo politico a quelle che sono le problematiche inerenti all’inserimento dei docenti A046 oggi, ma anche tutelare il diritto all’istruzione con competenza, tenendo presente il diritto all’istruzione in quello che è l’art. 34 della Costituzione. E per poter dare una voce più forte nel mondo politico per difendere questa categoria, le varie iniziative didattiche e le problematiche susseguenti, chiediamo a tutti i colleghi A046 di aderire ad Apidge per dare il proprio contributo propositivo e costruttivo per favorire il raggiungimento degli obiettivi dell’associazione. Per farlo, basta collegarsi al sito e iscriversi, versando una quota, affinché, nel momento in cui ci sediamo ad un tavolo politico, possiamo avere un ascolto e un coinvolgimento maggiore.”

Qual è l’opinione di APIDGE e della sua vicepresidente in ordine a questa nuova figura introdotta, del docente-tutor, recentemente proposta e che ha avuto un’accoglienza diversificata a seconda delle sensibilità?

“Prima di rispondere a questa domanda è necessario spiegare chi è il docente-tutor. Questa figura è stata già introdotta nel mondo anglosassone e sperimentata nel nostro paese nel 2002/03. Attualmente il Ministro Valditara ha riproposto questa figura per poter dare risposta alle difficoltà degli studenti e alla dispersione scolastica, scaturita spesso da difficoltà socio culturali e socio ambientali che coinvolgono gli studenti. In realtà si tratta di un operatore che si pone come interlocutore tra la scuola e la famiglia, che cerca di capire chi ha, in una classe, delle particolari difficoltà e facilita gli apprendimenti anche graduando una formazione didattica in modo specifico per ciascuno studente che manifesta quei disagi. È una figura che si pone al di sopra del team dei docenti curriculari e coordina l’attività didattica, ma, questa attività di tutoraggio presuppone una padronanza dei saperi e un’alta professionalità, che lo pone come un docente con una particolare funzione differenziata e specifica che presupporrebbe anche una formazione ad hoc. Quindi, da questa visione del docente-tutor, possiamo rispondere alla domanda se il docente appartenente alla classe A046 possa rivestire questo ruolo. Oggi, la classe di concorso A046 è in una situazione complicata perché è una classe in sovrannumero rispetto alle cattedre disponibili, è una classe di concorso che purtroppo dagli anni ‘90 non ha avuto la possibilità di avere delle cattedre di diritto, perché la cattedra di diritto inserita da Aldo Moro nel ’58, è stata tolta, a discapito degli studenti, e a questo punto il docente di diritto viene utilizzato in attività di potenziamento, come docente supplente per assenza del docente curriculare, o impiegato in funzioni varie nello staff del dirigente scolastico, o viene impiegato in funzioni di docente di sostegno pur non avendone neanche il titolo. Quindi, l’impiego del docente di diritto è tutt’altro che insegnare diritto ed economia. In più, oggi c’è un’altra situazione, ovvero la legge 92 del 2019 che introduce l’insegnamento dell’educazione civica, disciplina trasversale ma che ha un contenuto prettamente giuridico ed economico. A questo proposito,  Apidge si è proposta in commissione cultura alla camera per poter far capire che la scelta della trasversalità era già un fallimento a priori. Purtroppo, il nostro intervento è stato, sì, accolto, introducendo un particolare articolo nel disegno di legge, che è poi stato approvato all’unanimità nella sua caratteristica di trasversalità, ma abbiamo ottenuto soltanto l’articolo 2 comma 4 che indicava l’incarico specifico di insegnare educazione civica affidato ai docenti di diritto qualora ve ne fosse uno in quel particolare istituto scolastico. Dove non vi fosse il docente di diritto, questa disciplina si pone non autonoma e ibrida perché impartita da tutti i docenti curriculari. Quindi, da questo punto di vista, il docente di diritto non trova neanche l’inserimento giusto nella legge sull’educazione civica e se lo trova lo deve cercare all’interno della scuola, trasformando il suo ruolo in un modo ben preciso, imponendosi al dirigente come docente di diritto e cercando di svolgere quell’incarico per il quale ha avuto l’abilitazione ministeriale. Dunque, fatta questa grande premessa, Apidge riflette sul fatto che il docente di diritto possa ricoprire la figura del docente tutor, ma questo si potrebbe anche concepire sotto l’aspetto normativo, ovvero, il docente tutor diventa il punto di riferimento di quel gruppo di studenti, di quella classe, sovrintende il team di docenti curriculari rispondendo a quelli che sono i bisogni dei ragazzi, che possono essere socio culturali e socio ambientali. Il docente di diritto, insomma, ha tutta la professionalità possibile per ricoprire il ruolo del docente tutor, senza ricorrere ad ulteriore attività di formazione. D’altro canto, se questo si verifica, si potrebbero ravvisare anche elementi di demansionamento e di snaturamento di quella che è l’abilitazione ministeriale conseguita e da questo, ciascuno può arrivare ad una propria conclusione”.

“A tal proposito, siccome il nostro obiettivo è quello di tutelare la classe A046, in quello che può essere il proposito da presentare alle istituzioni, APIDGE sta cercando di attivare un sondaggio in cui ciascun collega può dare il proprio contributo indicando, in due righe, quella che è la propria opinione sul tema e scrivere a staff.apidge@gmail.com. L’associazione cercherà di fare una sintesi dei vari contributi per chiedere alle istituzioni un tavolo tecnico su questo tema”.

“Ovviamente la soluzione migliore sarebbe quella di ripristinare la disciplina di diritto ed economia politica nei bienni di tutte le scuole superiori, così come previsto nel disegno di legge dell’Onorevole Barbuto, che ancora non è stato calendarizzato e che ovviamente Apidge si propone di promuovere in questo tavolo tecnico che chiediamo al Ministro Valditara di fissare.”

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